Minacce a cronista del Giornale di Sicilia: “Vi mettiamo una bomba”
Stamattina, intorno alle 10, al centralino del Giornale di Sicilia è arrivata una telefonata intimidatoria nei confronti di Leopoldo Gargano, cronista di nera. A renderlo noto è stata la direzione dello stesso quotidiano.
Un uomo, senza fornire le proprie generalità, ha pronunciato le seguenti frasi: “Gargano scrive troppe minchiate. Qui parla la famiglia Lo Piccolo. Vi mettiamo una bomba e vi facciamo saltare tutti in aria”.
L’episodio è stato immediatamente segnalato alla Polizia, cui è stato anche fornito il numero di cellulare di provenienza della chiamata minatoria.
“Questa direzione – si legge in una nota – non può che prendere atto dell’ennesimo episodio di tentativo di intimidazione nei confronti del Giornale di Sicilia, che nelle sue cronache quotidiane ha il solo torto di raccontare fatti e notizie con obiettività, rigore professionale e completezza di informazione, senza fare sconti a nessuno. Cosa che evidentemente spiace a molti”.
“Leopoldo Gargano – prosegue la direzione del Gds – è cronista esperto, attento e preparato. A lui dunque non possiamo che esprimere piena vicinanza e sostegno. Non sono certo episodi come questo, peraltro l’ultimo di una lunga serie, che ci impediranno di portare avanti la nostra missione: informare con obiettività, imparzialità e affidabilità, avendo come unico elemento di riferimento la ricerca assoluta della verità”.
LA NOTA DELLA FNSI – “È un’azione inquietante e abietta tentare di imporre il silenzio stampa sui fatti di mafia (in questo caso sulla famiglia dei Lo Piccolo), con l’avvertimento di mettere addirittura una bomba al giornale se il flusso degli articoli sgraditi non si interrompe”, affermano Roberto Ginex, segretario dell’Assostampa Siciliana, e Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
“Una cosa è certa – proseguono – Leopoldo Gargano continuerà a scrivere i suoi articoli liberi, puntuali e informati e il Giornale di Sicilia continuerà a pubblicarli. Sia al collega che alla testata più antica della Sicilia il sindacato dei giornalisti esprime vicinanza e solidarietà. Chiediamo alle autorità di fare piena luce sull’episodio attivando, se sarà il caso, tutti i sistemi a tutela del collega e della redazione palermitana”.
“Questo ennesimo caso di cronisti minacciati – concludono Ginex e Lorusso – ci dice ancora una volta quanto importante sia per la democrazia e la civiltà il ruolo dell’informazione. Al tempo stesso ci lascia il retrogusto amaro della conferma di quanto sia ancora lunga la strada che porterà la terra di Sicilia alla completa liberazione dal condizionamento mafioso”.
Solidarietà a Garagano è stata espressa anche dal consiglio regionale dell’associazione Sicilia della stampa: “chi cerca di intimidire e imbavagliare l’informazione sappia che i giornalisti siciliani continueranno a fare il proprio dovere senza tentennamenti e sempre a testa alta. La società siciliana, per combattere il fenomeno mafioso, ha bisogno di una informazione completa e puntuale e questo i giornalisti siciliani continueranno ad assicurare”.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO DI PALERMO – “Massima solidarietà al giornalista Leopoldo Gargano, oggetto di una intimidazione. A lui e alla redazione del Giornale di Sicilia, l’invito a proseguire nel lavoro di racconto e denuncia degli affari di chi col pizzo vuole condizionare la vita dei commercianti e dei cittadini di Palermo”.
LA NOTA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI – “È un vile atto di intimidazione nei confronti di un giornalista e di un’intera redazione. Il valore e il rigore professionale di Gargano sono ben note. Il collega, cui va la tutta la nostra solidarietà e il nostro affettuoso sostegno, non si lascerà certamente intimidire ma la vicenda non va sottovalutata e chiediamo alle forze dell’Ordine il massimo dell’impegno per fare chiarezza e tranquillizzare i colleghi del Giornale di Sicilia, già sottoposti a un grande sforzo in un momento di dura crisi della categoria, per garantire una informazione scrupolosa, professionale, attenta ai fatti”.