Montagna Longa, 50 anni fa la strage. Musumeci: “Il mio pensiero va ai familiari”

Era il 5 maggio 1972 quando l’aereo Alitalia 112, poco dopo le 22,  precipitò poco prima dell’atterraggio all’aeroporto palermitano di Punta Raisi su Montagna Longa uccidendo 115 persone.

Oggi sono passati 50 anni da uno dei più gravi incidenti aerei nella storia dell’aviazione italiana, con le cause dello schianto ancora avvolte dalla nebbia. Il processo avrebbe poi indicato quali colpevoli i piloti, che non avrebbero obbedito alle direttive dei controllori di volo.

Nella tragedia perirono, tra gli altri, il sostituto procuratore generale di Palermo, Ignazio Alcamo; la segretaria di redazione de L’Ora e Paese Sera, Angela Fais; il comandante della Guardia di finanza di Palermo, Antonio Fontanelli; il regista Franco Indovina; l’ex medico di Salvatore Giuliano, Letterio Maggiore ; Lidia Mondì Gagliardi; il giornalista e politico del Partito Comunista Italiano, Alberto Scandone, e l’omonimo figlio dell’allora allenatore della Juventus, Čestmír Vycpálek.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha dichiarato: “A cinquant’anni dalla strage di Montagna Longa, il mio pensiero va ai familiari delle vittime, ancora in cerca della verità. Sui tanti aspetti controversi legati alla causa di uno dei disastri aerei più gravi in Europa, nel quale morirono 108 persone e i sette membri d’equipaggio del volo diretto a Palermo, è infatti calato un silenzio definitivo che non potrà dare pace agli orfani, alle vedove, a chi ha perso un proprio caro. A loro e alla memoria delle vittime, in questo triste anniversario, l’omaggio mio personale e del governo regionale”.

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