L’Onu: “Naufragio con 150 morti”. Peschereccio soccorre migranti, bloccato a Malta
Una notizia terribile è stata diffusa dall’Onu e precisamente dall’Ufficio in Libia dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che ha riferito che circa 150 persone mancano all’appello a seguito di un naufragio al largo delle coste libiche. Altri 145 Migranti, invece, sono stati recuperati e portati a terra. Secondo l’Unhcr, almeno 100 persone hanno perso la vita mentre altre 140 sono state recuperate e portate a terra, dove hanno ricevuto assistenza umanitaria e medica.
Almeno 116 Migranti risultano dispersi dopo l’ultimo naufragio avvenuto oggi nel Mediterraneo centrale. Lo ha reso noto la Guardia costiera libica secondo quanto riferisce l’emittente televisiva satellitare emiratina “Al Arabiya”. In base a questa fonte, le motovedette libiche sono riuscite a salvare 132 persone. La dinamica dell’incidente, tuttavia, non e’ ancora chiara. La televisione araba parla di un’imbarcazione che si sarebbe ribaltata al largo delle coste della Libia. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Filippo Grandi, ha parlato della “peggiore tragedia dell’anno nel Mediterraneo”.
Secondo Grandi ora e’ necessario “ripristinare il salvataggio in mare, porre fine alla detenzione dei rifugiati dei Migranti in Libia, aumentare i percorsi sicuri fuori dalla Libia prima che sia troppo tardi”. Sulla stessa linea anche la Mediterranea Saving Humans: “Una notizia terribile. Da una prima stima l’OIM e l’UNHCR parlano di almeno 150 persone morte in un naufragio al largo della Libia. Altre 150 pare siano state riportate indietro, vive, ma sempre preda della guerra civile libica”. Lo scrive su Facebook la rete delle associazioni italiane Mediterranea Saving Humans, che con nave Mare Jonio e nave Alex nei mesi scorsi ha monitorato il Mediterraneo centrale.
“Il Mediterraneo – dice la ong – è sempre più un cimitero. Ora basta. Fermiamo questa strage. I governi europei si adoperino per creare corridoi umanitari subito, per evacuare le donne, gli uomini e i bambini rinchiusi nei campi di concentramento libici. In mare c’è bisogno di soccorso. C’è bisogno anche di noi”.
Intanto è fermo da più di 12 ore in mare aperto, tra Lampedusa e Malta, ma in acque di competenza maltese, a 50 miglia dalla costa, il motopeschereccio di Sciacca (Agrigento) ‘Accursio Giarratano’ dopo che, la notte scorsa, l’equipaggio ha soccorso un gommone con a bordo almeno una cinquantina di migranti.
Malgrado l’allarme lanciato, le autorità costiere di Malta hanno fino a questo momento negato l’autorizzazione all’approdo. Il natante è, quindi, fermo in attesa di istruzioni.
Il comandante del motopeschereccio riferisce che le persone a bordo del gommone hanno tentato di salire sul suo natante: “Non conosciamo la loro nazionalità, non possiamo lasciarle alla deriva, vorremmo poterle consegnare ad una autorità marittima disponibile, sia italiana che maltese”.
Della vicenda è stata informata la Capitaneria di Porto Empedocle.