Musumeci: “Il ponte sullo Stretto è sul tavolo da 100 anni. Sud escluso dalla crescita”
“Basterebbe dire non siamo d’accordo a questa o l’altra iniziativa per poter stimolare confronto vivace invece il governo nazionale sembra essere indifferente”. Sono le affermazioni del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che si esprime sulla situazione del ponte sullo Stretto e sul Pnrr all’incontro Fronte a Sud organizzato in sala Margana a Roma.
“Negli ultimi anni il governo ha detto le cose peggiori nel modo migliore. E mi riferisco al problema cardine del Sud: il ponte tra Calabria e Sicilia. Rispetto alle dichiarazioni del ministro Giovannini mi pare che quest’idea, rimasta sul tavolo da oltre 100 anni, è un’idea che non è legata alla contingenza. C’è la volontà in Italia a non consentire al Sud, alla Sicilia al meridione in genere di fare un passo avanti”, prosegue.
“Le lobbies non hanno interesse a rendere protagonista dello sviluppo le regioni del sud del Mediterraneo. Non si sa se il governo ritiene che la soluzione migliore sia quella di lasciare il Sud fuori da ogni progetto di crescita, squilibrando il sistema Italia tra polo del sud o polo del nord, o invece abbia la volontà di restituire al sud protagonismo, ma ci siano resistenze che portino il governo ad aspettare a dire ‘adesso vediamo’”.
Riguardo il Pnrr, invece, sarebbe “concepito per le piccole e medie opere e non per le opere straordinarie. In Italia, e nel Mezzogiorno in particolare, per realizzare un’opera complessa non bastano otto anni come facciamo quindi a consegnare opere complete tra quattro anni? Siamo comunque contenti perché ci sono decine di miliardi che servono per aprire cantieri e noi siamo una delle prime stazioni appaltanti del Sud, pur non avendo progettisti e operando in una terra che dal ’91 non fa assunzioni”.
“Dare alla Sicilia e al Sud Italia – ha aggiunto – una pianificazione su tre o quattro obiettivi concreti non serve a polverizzare le risorse ma serve soprattutto a dare un ruolo al mezzogiorno. Le infrastrutture si realizzano in funzione di una visione e di un’obiettivo. Altrimenti ogni occasione rischia di restare tale”, conclude
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