Musumeci: “Non ho trovato l’sms di scuse di Micciché, ma la sua intervista è stata alterata”

Prima le parole al veleno pubblicate su La Stampa, poi la smentita del presidente dell’Ars. Adesso prende la parola il protagonista della vicenda, Nello Musumeci, che sarebbe stato definito “fascista catanese” da Gianfranco Micciché.

Parole alle quali non ha creduto il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa. E neanche il Governatore. “Le polemiche mi hanno suscitato stupore ma niente di più. Stiamo parlando del capo del partito del quale io ho quattro assessori: è una tempesta in un bicchiere d’acqua”.

“Ecco perché mi è sembrata stupefacente l’intervista – prosegue Musumeci -. Poi ho saputo che non era vera. Ecco perché sto scrivendo al direttore del giornale ‘La Stampa’ per fare le mie rimostranze. Un giornalista non può alterare il significato di una intervista”.

Poi però una piccola confessione. Micciché, dopo la pubblicazione delle sue parole sul quotidiano, avrebbe mandato dei messaggi di scuse agli alleati. Ignazio La Russa lo ha ricevuto, ma Musumeci no. “Lo confesso, ho cercato l’sms e non l’ho trovato”.

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