Neonato gettato dalla finestra a Trapani, la madre 17enne: “Ero in preda al panico”
I momenti prima della tragedia. Marta, la 17enne che ha lanciato dal balcone il proprio bambino, ha raccontato al gip quanto accaduto al momento del parto e il senso di panico che l’avrebbe spinta a compiere il terribile gesto: “Sono uscita dal bagno col bambino in braccio. L’unica cosa che mi è venuta da fare è stato di buttarlo giù dalla finestra, anche se non volevo”.
Repubblica Palermo riporta quanto riferito in udienza al giudice Federico Cimò da parte della giovane: “L’ho poggiato sul tappeto del bagno per circa dieci, quindici minuti, avvolto in alcuni asciugamano per tenerlo al caldo, lasciandogli la testa scoperta per farlo respirare. È nato dentro al water, ha battuto la testa lì. Ho anche provato ad attaccarlo al seno, ma niente. Non rispondeva. Quando è nato, l’ho preso in braccio. Il bambino ha emesso una sorta di sospiro. Mi aspettavo che iniziasse a piangere e che si muovesse, ma non si muoveva e non piangeva”.
La 17enne è stata trasferita in comunità (e non in carcere), in quanto incensurata e poiché questa misura viene ritenuta “adeguata sia per esigenze di tutela della collettività sia per finalità rieducative”, scrive il giudice Cimò. Lo stesso giudice però riconosce anche “la piena naturalezza della minore nella commissione del reato, insensibilità, cinismo e sprezzo per la vita altrui”.
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