Ocean Viking traccia un cuore nel Mediterraneo, a bordo clima dei naufraghi molto teso
Non si ancora spento l’eco delle polemiche attorno allo sbarco dei migranti salvati dalla Open Arms che si affaccia all’orizzonte un’altra imbarcazione, la Ocean Viking, con 356 migranti e in mare anch’essa da parecchi giorni in attesa di un porto sicuro dove sbarcare.
La scorsa notte la Ocean Viking, la nave di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee ha tracciato un “cuore” nel Mediterraneo. Seguendo la rotta dell’imbarcazione da ieri sera fino ad oggi, infatti, si delinea la forma di un cuore, simbolo della richiesta d’aiuto da parte delle ong che da giorni sono ferme tra Lampedusa e Malta.
Medici senza frontiere twitta: “Abbiamo a bordo 356 sopravvissuti, 356 vite che chiedono umanità. Abbiamo bisogno al più presto di un porto sicuro di sbarco”.
Medici senza frontiere ribadisce, dopo 12 giorni di stallo, la richiesta urgente di un porto sicuro per le 356 persone, di cui 103 sono bambini o minori sotto i 18 anni, in maggior parte non accompagnati, salvate nel Mediterraneo a bordo della Ocean Viking.
“Il clima a bordo è sempre più teso. Uomini, donne e bambini continuano a vivere in uno spazio ristretto, chiedendo, agli operatori di Msf e Sos Mediterranee, che gestiscono la nave in collaborazione, se torneranno in Libia”. Lo racconta Luca Pigozzi, medico di Msf a bordo della Ocean Viking.
“La maggioranza dei sopravvissuti racconta di aver subito detenzione arbitraria, estorsioni e violenze in Libia e mostra i segni delle torture. Ci sono anche le vittime del conflitto armato in Libia, feriti di guerra che vengono curati nella clinica a bordo. Nel mezzo del Mediterraneo, – aggiunge Pigozzi – con i giorni che passano quasi tutti uguali, le persone stanno perdendo la cognizione del tempo, faticano perfino ad identificare gli orari per mangiare o per pregare. La sera è uno dei momenti più delicati perchè riuscire a trovare un posto sul ponte dove tutti possano dormire non è facile”.
Dal 9 al 12 agosto la Ocean Viking, gestita in collaborazione da Msf e Sos Mediterranee, ha soccorso 356 uomini, donne e bambini. “Dopo il mancato riscontro dalle autorità marittime libiche – sottolineano le Ong – abbiamo richiesto formalmente a Italia e Malta di prendere il coordinamento e assegnare alla nave un porto sicuro. Le due organizzazioni stanno interessando anche gli altri Stati europei nel tentativo di trovare una soluzione tempestiva che garantisca lo sbarco in un porto sicuro per tutte le persone soccorse”.
Intanto la Francia fa sapere di essere pronta ad accogliere “un numero importante di migranti” soccorsi dalla Ocean Viking, ma mantiene il suo rifiuto di accogliere la nave perché questa deve andare “nel porto più vicino” e sostiene che “bisogna trovare un luogo di sbarco vicino, logicamente Malta o l’Italia”.
Secondo la presidenza francese bisogna che l’Ue “continui a fare pressione sull’Italia”, il cui ministro dell’Interno Matteo Salvini si rifiuta di lasciar scendere a terra i Migranti, ma “sarà complicato” a causa della situazione politica italiana. Quanto a Malta, per l’Eliseo è in “una situazione molto difficile” perché le sue “capacità di accoglienza sono sature per cui
bisogna “fare in modo che la ripartizione dei Migranti venga condivisa fra il massimo di Paesi europei”.