Olio extravergine d’oliva, a Palermo un convegno sulle prospettive di mercato

La Sicilia è la culla della biodiversità, su centotrenta cultivar infatti presenti in tutta Italia, quaranta sono siciliane. Da sempre la mia famiglia, di cui oggi rappresento la quarta generazione, ha sempre creduto nelle grandi potenzialità di quello che oggi, insieme al miele, considero uno dei doni alimentari che abbiamo la fortuna di avere”. Lo ha detto Manfredi Barbera, intervenendo al convegno dal titolo “Il valore salutistico degli oli extravergini di oliva“, che si è tenuto nell’aula magna della facoltà di Agraria a Palermo, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il professore Pietro Columba, il professore Tiziano Caruso, il professore Filippo Sgroi e il professore Onofrio Corona.

“Da oltre vent’anni – prosegue Barbera – da quando ho rilevato l’azienda, ho sempre investito su frantoi presenti nei piccoli comuni perché credo nella qualità che ti può garantire una lavorazione più artigianale e, proprio per questo, ho fondato tanti anni fa il Cofiol per mettere a sistema e raggruppare circa sessanta realtà olivicolture del nostro territorio”.

“Per essere al passo con i tempi – conclude – serve una grande rivoluzione agronomica nel campo olivicolo che possa permettere di garantire qualità ad un prezzo accessibile, creando un olio democratico che contempli le proprietà nutracetiche e la qualità sensoriale e soprattutto serve diffondere sempre di più il messaggio e il concetto che l’olio deve essere considerato, per le straordinarie proprietà che detiene, come un succo di frutta e non come un grasso alimentare” .

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