Caccamo, secondo l’autopsia Roberta Siragusa non sarebbe stata strangolata

È tornata nella tarda nottata la salma di Roberta Siragusa, la ragazza morta a Caccamo la notte tra sabato 23 e domenica 24 gennaio. La salma è arrivata da Messina dove è stata eseguita  l’autopsia mentre domani, giovedì 4 febbraio, si terrano i funerali: la messa sarà celebrata dall’arcivescovo di Palermo Monsignor Corrado Lorefice nella chiesa dell’Annunziata.

L’esame non ha permesso di dare risposte certe sulla causa della morte ma sembrerebbe perdere consistenza l’ipotesi che Roberta sia morta in seguito a strangolamento. Qualche indicazioni in più potrebbe venir fuori dall’esito degli esami istologici.

Secondo Manfredi Rubino, il consulente nominato dagli avvocati difensori della famiglia di Roberta Siragusa, l’autopsia ha rilevato la presenza di gravi ustioni a livello del tronco, del viso, degli arti superiori e in parte anche degli arti inferiori.

Per la morte di Roberta il principale indiziato al momento è il fidanzato, Pietro Morreale, di 19 anni, già interrogato a lungo dai magistrati: Morreale però ha sempre smentito ogni addebito.

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