Omicidio Riki Magherini, assolti i carabinieri. Papà Guido: “Mi casca il mondo addosso”
Si aspettavano un altro verdetto e invece sono rimasti delusi e amareggiati i familiari di Riccardo Magherini, figlio di Guido ex calciatore – tra gli altri – di Palermo, Milan e Fiorentina.
“Il fatto non costituisce reato”, per i giudici della quarta sezione penale della Corte di Cassazione che hanno assolto i tre carabinieri accusati di omicidio colposo per la morte del giovane, avvenuta il 3 marzo 2014 a Firenze. Distrutta la famiglia: “Non so che dire, mi casca il mondo addosso”, le parole di Guido; “Incredibile, non ci vogliano credere”, ilk commento a caldo dell’altro figlio Andrea; decine i commenti di indignazione sulla pagina Fb “Gli amici del Maghero”, dedicata al ragazzo.
La Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati della difesa dei tre carabinieri, ha disposto così l’annullamento della sentenza d’appello. Riccardo Magherini, quarantenne ex calciatore della giovanili della Fiorentina, morì durante un arresto da parte dei carabinieri la notte tra il 2 e il 3 marzo del 2014, in Borgo San Frediano.
I tre carabinieri bloccarono Magherini mentre, sotto l’effetto di cocaina e in preda ad allucinazioni, convinto di essere inseguito da qualcuno che voleva ucciderlo, invocava aiuto in Borgo San Frediano, nel cuore del suo quartiere. L’uomo era uscito a cena in un ristorante, poi aveva iniziato a vagare per le strade del quartiere gridando che gli avevano rubato portafoglio e cellulare. Era quindi entrato in una pizzeria dove aveva continuato a dare in escandescenze.
Tornato in strada, era stato bloccato dai carabinieri e ammanettato a terra, a pancia in giù e a torso nudo, per almeno un quarto d’ora. All’arrivo di un’ambulanza senza medico a bordo, l’ex calciatore fu trasportato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria Nuova, dove alle 2.45 ne venne constatato il decesso. Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Felicetta Marinelli, aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in appello ai tre militari: Vincenzo Corni, 8 mesi, e Stefano Castellano e Agostino della Porta, 7 mesi ciascuno. “Se i carabinieri lo avessero messo in posizione eretta, avrebbero permesso i soccorsi e con elevata probabilità la morte non si sarebbe verificata”, ha ripetuto per due volte durante la requisitoria il sostituto procuratore generale.
I giudici della Cassazione hanno anche respinto il ricorso dei familiari di Magherini, rappresentati dall’avvocato Fabio Anselmo, che chiedeva l’annullamento della sentenza e un nuovo processo a carico dei tre militari con l’imputazione di omicidio preterintenzionale, che contemplasse l’evento morte “come conseguenza del reato di percosse”.