Palermo, i 2.350 precari del bacino ex Pip proclamano quattro giorni di sciopero
In sciopero per quattro giorni i 2.530 precari del bacino “Emergenza Palermo – ex Pip”. Oggi dalle 9 alle 14 il presidio in via Trinacria, all’assessorato alla Famiglia. Domani in Piazza Indipendenza, alla Presidenza della Regione e il 27 in via Notarbartolo, all’assessorato al Bilancio.
Allo sciopero partecipano tutte le sigle: Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uil Tucs, Cisal, Confintesa, Ugl, Usb, A Sud. I lavoratori, sono in attesa della definizione del percorso per la loro ricollocazione con un contratto. Da 21 anni svolgono la loro attività da precari, percependo un sussidio, nelle sedi di assessorati, scuole, ospedali, enti pubblici.
Le organizzazioni sindacali di categoria chiedono notizie sullo stato della documentazione che gli uffici del dipartimento regionale del Lavoro devono predisporre e trasmettere al Ministero dell’Economia e delle Finanze per avviare le procedure per la ricollocazione del personale.
Lillo Sanfratello, segretario Fp Cgil Palermo, e Maria Grazia Guttuso, rappresentante del bacino, dichiarano: “Siamo oggi in via Trinacria per sollecitare il dirigente dell’assessorato al Lavoro affinché invii al più presto la relazione al Mef, a Roma. Senza la documentazione che indica il percorso individuato per il personale, il Mef non può aprire il tavolo tecnico invitando le parti sociali”.
“Purtroppo assistiamo ancora a rinvii e rimpalli e a notizie non ufficiali. E la realtà è che oggi ci sono 2.530 famiglie in attesa anche dei sussidi, che arrivano sempre in ritardo. Da 5 mesi inoltre non viene erogato il Bonus Renzi. Sono stati stanziati 31 milioni di euro per quest’anno per le stabilizzazioni e ci sono 330 lavoratori prossimi alla pensione che potrebbero essere accompagnati con percorsi di incentivazione”.
“Chiediamo agi uffici del dipartimento regionale dell’Economia di volerci inviare con la massima urgenza tutta la documentazione inoltrata agli uffici di Roma e richiesta nel corso delle varie interlocuzioni istituzionali intrattenute tra gli uffici regionali e il il Mef. Non ultima, la relazione finale, con la quale il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro avrebbe dovuto dissipare ogni ragionevole dubbio agli uffici del Mef, sulla bontà delle procedure di stabilizzazione del personale”, concludono.
Foto credit: Cgil Palermo (Facebook)