Palermo, identificati 5 giovani che hanno picchiato il senegalese Kande Boubacar
La notizia circolava da ore, nel pomeriggio ha trovato ufficialità. Sono stati identificati cinque giovani che avrebbero partecipato al pestaggio del giovane senegalese Kande Boubacar, accerchiato e picchiato da un gruppo di ragazzi a Palermo la notte tra sabato e domenica scorsa.
Quattro dei cinque sono minorenni, c’è anche un adulto che però non è indagato. Il fascicolo è stato trasferito al tribunale per i minorenni.
All’aggressione avrebbero partecipato una dozzina di ragazzi che hanno desistito solo dopo l’arrivo di due persone, Giorgio Rausa e Corrado Luna, che hanno messo in fuga gli adolescenti.
La notizia dell’aggressione era stata resa pubblica lunedì dallo stesso giovane senegalese vittima del pestaggio. La foto del suo viso tumefatto per le percosse subite ha fatto rapidamente il giro d’Italia suscitando l’indignazione popolare. Lui stesso aveva affidato le sue riflessioni a un post Fb nel quale, oltre a condannare l’aggressione, ribadiva che Palermo resta la sua città nella quale resterà per sempre”.
Il ragazzo, insieme alla madre adottiva, aveva denunciato alla polizia i fatti accaduti sabato. Subito dopo si è messa in moto la macchina investigativa che ha potuto beneficiare delle immagini di numerose telecamere esterne piazzate in via Cavour, teatro dell’aggressione, in particolare quelle poste davanti alla sede di Bankitalia.
Dalle immagini si vede in modo nitido una dozzina di adolescenti che picchia il giovane, colpendolo anche con i caschi. Attorno al gruppo, una trentina di persone osservava la scena, fino all’arrivo dei due giovani che cercano di allontanare gli aggressori e telefonano alle forze dell’ordine. La posizione dei giovanissimi che si sono scagliati contro il ragazzo senegalese è adesso al vaglio della procura per i minorenni. Gli agenti di polizia, coordinati dalla pm del tribunale per i minori, Paola Caltabellotta, sono sulle tracce degli altri ragazzini inquadrati dalle telecamere di videosorveglianza.