Palermo, polemica sul piano urbano di mobilità: Orlando chiede un dibattito in aula
L’assessorato regionale Ambiente e Territorio ha rimandato indietro al Comune di Palermo il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) e il Consiglio comunale chiede chiarimenti. Ci sono, infatti, undici punti individuati dalla commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali su cui l’amministrazione deve tornare a lavorare e che mettono in discussione il Pums messo in piedi dall’assessorato alla Mobilità, guidato da Giusto Catania.
Il presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Orlando, ha chiesto un immediato chiarimento in aula in merito. “Purtroppo – dice – non si può non evidenziare la grave carenza di comunicazione istituzionale, dal momento che il parere risale al novembre 2020 ma l’assessore al ramo non ne ha mai dato notizia”. Il presidente ha predisposto una lettera da inviare al sindaco, Leoluca Orlando,per sollecitare un dibattito a salla delle Lapidi.
È però subita arrivata la replica di Giusto Catania: “Dopo aver ascoltato per mesi la favola del Pums di Palermo bocciato dal Ministero delle infrastrutture, adesso circola un’altra frottola secondo la quale sarebbe stata la Regione a esprimersi negativamente. La situazione è oggettivamente diversa: il Pums è stato valutato positivamente dal Ministero e adesso è in corso la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) che si concluderà con un decreto regionale”.
“Spiace – aggiunge – che si sia innescata una polemica surreale, agitando perfino lo spettro della perdita dei finanziamenti o la necessità di un adeguamento del piano. Così come mi è capitato di ripetere più volte il Pums, in questo momento, sta svolgendo la regolare procedura ambientale. Quella in corso è una fase preliminare, come previsto dal DLgs 152 del 2006. Si sta svolgendo una fase di consultazione tecnica tra uffici nella quale si inscrive il parere della commissione regionale che ha, semplicemente, indicato quali documenti e informazioni includere nel rapporto ambientale”.
Le frasi dell’assessore Catania non sono affatto piaciute all’opposizione. Il consigliere del gruppo “Oso” Giulia Argiroffi non le manda a dire: “Da tempo la città, e con lei il Consiglio Comunale, rappresenta insoddisfazione e seria preoccupazione per l’operato dell’assessore Catania che impone cose scellerate, calpestando metodo e strumento scientifico (e con loro anche città e cittadini): davanti a un assessore che si permette di apostrofare come “infondate preoccupazioni” e “plateali censure”, le legittime e doverose richieste di trasparenza e chiarezza è impossibile tacere oltre, il suo comportamento è inaccettabile.
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