Palermo, invalido 84enne maltrattato e umiliato: intercettazioni choc, 5 indagati


Un uomo di 84 anni, gravemente invalido, ospite della comunità-alloggio “Anni Azzurri” di Palermo ha subito numerosi episodi di maltrattamenti aggravati. Gli uomini del commissariato di Polizia della Zisa hanno eseguito nei confronti di cinque indagati una misura cautelare del divieto di dimora in alcuni comuni dell’hinterland di Palermo.

Le indagini, grazie anche a drammatiche intercettazioni audio e video, nell’arco di tre mesi hanno registrato più di 100 episodi nei confronti dell’anziano, con condotte vessatorie, denigratorie e lesive della dignità umana, oltre a percosse ed immobilizzazioni.

Gli indagati sono tutti appartenenti ad un unico nucleo familiare: c’era il titolare di fatto della struttura e i suoi parenti (padre, madre e fratello) impegnati nella gestione quotidiana dell’attività. L’anziano, che percepiva i sussidi della 104, sarebbe stato picchiato e vessato solo perché si lamentava per i dolori connessi al suo stato precario di salute, circostanza che avrebbe arrecato “disturbo” agli altri ospiti ed agli stessi badanti e gestori. Spesso veniva lasciato piangere e lamentarsi anche per ore, non veniva accompagnato in bagno, altre volte veniva immobilizzato, imbavagliato e percosso.

Un’ispezione dei sanitari dell’Asp di Palermo ha inoltre accertato come presso la struttura tutti gli operatori lavorassero in nero e come nessuno di essi fosse in possesso di attestazione professionale utile a svolgere tale attività. Tra gli indagati figura anche una badante della struttura che, oltre allo stipendio in nero, era beneficiaria del reddito di cittadinanza. Al termine dell’operazione tutti i degenti presenti nella struttura sono stati riaffidati ai rispettivi parenti.

E’ stata una telefonata anonima a fare scattare le indagini. Sono state piazzate nella struttura le telecamere che hanno ripreso le continue vessazioni subite dall’anziano disabile. Nella struttura erano alloggiati tra i 12 e 14 ospiti. “La struttura privata non percepiva soldi pubblici – spiegano gli agenti del commissariato Zisa -. Al momento nessuno degli altri assistiti ha denunciato vessazioni o percosse. Solo l’anziano era bersaglio degli operatori e delle badanti perché si lamentava per le sue condizioni di salute”.

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