Palermo, Piano di Riequilibrio: il sindaco Orlando disponibile a una riscrittura
Al Consiglio Comunale di Palermo si riprende a battagliare sul Piano di riequilibrio che dovrebbe essere approvato entro fine gennaio per evitare il dissesto. Il dato nuovo di oggi è che lo stesso sindaco Orlando ha dato l’ok a una riscrittura del piano su cui le opposizioni avevano espresso giudizi poco lusinghieri. la situazione è in evoluzione ma il giudizio politico resta nettamente contrapposto, tra maggioranza e opposizione.
Orlando ha fatto riferimento anche alle somme che dovrebbero arrivare da Roma e che potrebbero – secondo il suo parere – dare respiro al bilancio. “Restiamo in attesa di ulteriori dati da parte del Governo a conferma della volontà del Governo e del Parlamento nazionale di fornire alternativa al dissesto e che costituiranno elemento importante anche dell’accordo previsto per il 15 febbraio tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Palermo, che prevede l’erogazione di somme previste dal decreto fiscale e dalla legge di Bilancio dello Stato. Gli aiuti finanziari vanno verso un’unica direzione: dire al no al dissesto per Palermo e per numerose città metropolitane e per centinaia di comuni siciliani. Occorre, ovviamente, procedere ad una modifica di questo piano che tenga conto di dati finanziari nazionali. La Giunta si farà carico di adottare le relative modifiche, secondo questi nuovi dati”.
Il sindaco parla del Piano di Riequilibrio come di “uno strumento dinamico e modificabile in qualsiasi momento. Ricordo che il dissesto è inutile perché il Comune non ha debiti, ma crediti da riscuotere; e ancora, il dissesto congelerebbe ogni scelta politica bloccando irrimediabilmente ogni misura sul personale e determinando l’immediata dismissione della Gesap, l’eliminazione di ogni contributo a teatri e istituzioni culturali e formative oltre alla rimodulazione a livello altissime di tutte le tariffe.
Il gruppo della Lega (Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello, Sabrina Figuccia e Roberta Cancilla) sostiene che la “presenza in aula del sindaco non ha diminuito di una sola virgola le perplessità sul Piano di riequilibrio presentato dall’Amministrazione, totalmente discostato dalla realtà cittadina. La verità è che ancor prima del dissesto finanziario, il Comune è in dissesto funzionale in tutti i suoi settori, dissesto funzionale già certificato del Ragioniere Generale. Così come è stato presentato, questo Piano non può essere votato, anche perché dubitiamo che possa passare il vaglio della Corte dei Conti e porterebbe, quindi, comunque al dissesto finanziario. Questo è il sistema Orlando, che al dissesto e al disastro, in tutti i campi, ha portato la nostra città”.
Fabrizio Ferrandelli, + Europa: “In aula è emerso in modo incontrovertibile lo scatafascio di questi 10 anni di amministrazione Orlando. La città sarà costretta, per scelte gestionali errate, a vivere l’incertezza di misure che condizioneranno le prossime 4 amministrazioni (20 anni) con azioni drastiche, impossibilità di erogare a pieno i servizi, innalzamento delle tasse e compromissione delle aziende pubbliche. Lo sostenevo con convinzione nel 2017, allarmato da una attenta e competente lettura dei conti, purtroppo verificatasi veritiera in questi mesi ed ancor più in questi giorni. Apprendere poi che le somme nazionali destinate ai ristori alle imprese cittadine in difficoltà siano state dirottate per garantire equilibri di bilancio, grida allo scandalo. Un piano invotabile non soltanto perché errato nelle scelte, ma perché va rielaborato come indicato con nota del collegio dei revisori di giorno 11 gennaio 2022. Rilancio la proposta del capogruppo della Federazione Azione + Europa, Cesare Mattaliano, di un tavolo tra le forze politiche in consiglio, nel disperato e incerto tentativo di aggiustare noi la rotta e fare da parte un amministrazione incapace e nociva. Anche se a dire il vero, il dissesto mi pare già alle porte”.
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