Palermo, raddoppio Irpef: manca il numero legale, opposizioni inferocite
Un’altra seduta carica di tensione del Consiglio Comunale di Palermo sul tema del Piano di riequilibrio. Al momento della votazione della delibera relativa al raddoppio dell’addizionale Irpef per sanare i buchi di bilancio del Comune è venuto a mancare il numero legale.
Le forze di opposizione – con 15 consiglieri presenti – sono rimaste in Aula e hanno votato contro ma a causa di numerose assenze e dell’uscita dall’Aula di alcuni consiglieri della maggioranza (che avevano chiesto di far slittare la votazione a martedì) è mancato il numero legale. (Nella foto, il momento prima della votazione, con l’uscita dall’Aula di alcuni consiglieri). Dopo mesi di sedute e di polemiche, dunque, non si risolve un problema estremamente delicato sotto il profilo politico e amministrativo che potrebbe condizionare pesantemente l’attività politica al Comune per il prossimo ventennio.
Dopo la sospensione della seduta, le forze di opposizione hanno apertamente criticato l’amministrazione Orlando. Fabrizio Ferrandelli, leader di + Europa e candidato sindaco, parla di “fuga della maggioranza di fronte alle proprie responsabilità” e sostiene che “la maggioranza è scappata”, fornendo la migliore rappresentazione di un triste finale della stagione politica.
“A due mesi dalla fine della consiliatura – ha aggiunto Ferrandelli – l’amministrazione comunale non può vincolare i prossimi venti anni della città. Orlando faccia un passo indietro. Toccherà al prossimo sindaco discutere col governo nazionale la strada per risanare i conti di Palermo. Non è giusto che il fardello di responsabilità politiche ed amministrative venga scaricato sui cittadini palermitani, per questo continueremo a combattere per evitare che il conto, alla fine, lo paghino sempre i soliti”.
Marianna Caronia, altro consigliere comunale di opposizione, chiede che “il Governo nazionale trovi per Palermo somme adeguate, come ha fatto per Napoli e altre grandi città che si trovano in situazioni analoghe di predissesto”.
“Oggi ancora una volta, la città si trova in balia della confusione e il Consiglio comunale viene chiamato a scegliere fra la padella del dissesto finanziario che bloccherà la città in un baratro senza via di uscita per anni e la brace di un Piano di riequilibrio che comunque non sarà leggero per l’economia e il tessuto sociale della città. In entrambi i casi ci aspettano aumenti di tasse e tariffe.
Ancora una volta oggi, i Consiglieri Comunali non sono stati messi in condizione di votare avendo tutte le informazioni sono arrivate dagli uffici e dall’Amministrazione informazioni poco chiare e a volte contraddittorie. Da ultimo, il caso del contenzioso con l’Amat, che qualcuno dice vada iscritto per intero come debito, qualcuno dice che non è un debito, qualcuno propone di considerare solo in parte”.
Sull’altra sponda, diverso il tenore delle dichiarazioni dei consiglieri di Avanti Insieme, PD e Sinistra Comune: “Continua il circo mistificatorio della nuova maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale che, pur avendo abbondanti numeri per votare gli atti, continua ad addossare colpe a chi ha semplicemente scelto di restare coerente al proprio mandato elettorale in questi cinque anni, senza cambi di casacca e salti della quaglia a convenienza. Siamo usciti dall’aula, dichiarandolo apertamente, per evitare la bocciatura di un atto necessario per sbloccare finalmente i bilanci del Comune: avevamo chiesto di trattarlo martedì prossimo, proprio perché volevamo essere tutti presenti, come sempre abbiamo fatto di fronte ad atti delicati, mettendoci la faccia e assumendoci tutte le responsabilità. Siamo usciti per denunciare l’ennesimo atto di arroganza del centrodestra e del Presidente del Consiglio, che purtroppo non mostra più quella equidistanza e imparzialità che il suo ruolo esigerebbe. Se i consiglieri di centrodestra hanno veramente a cuore la città e vogliono scongiurare ulteriori aumenti delle tasse, si uniscano a noi per denunciare l’insufficienza dell’intervento dello Stato e delle misure proposte da un governo di cui fanno parte molte delle forze politiche che hanno orchestrato questo blitz a uso elettorale. Noi a questi giochi non ci prestiamo e continueremo fino all’ultimo giorno a denunciare l’operato irresponsabile di chi, pur di fare l’ultimo sgambetto al sindaco, non fa che danneggiare la città”.
L’ASSESSORE RAZZA ANNUNCIA: “NON MI RICANDIDERÓ”
MAFIA IN SICILIA, LA RELAZIONE DELLA DIA: “A PALERMO PATTO CON I NIGERIANI. LA DROGA…”
MUSUMECI: “SE IL CENTRODESTRA NON RITROVA L’UNITÁ È UN SUICIDIO”
REGIONALI, L’EX IENA LA VARDERA AL FIANCO DI DE LUCA: È PORTAVOCE DI ITALIA VERA