Palermo, revocati i domiciliari per gli imprenditori delle pulizie accusati di bancarotta
Il Tribunale del Riesame ha disposto la revoca degli arresti domiciliari per i due fratelli Vincenzo e Liborio Abbate, imprenditori palermitani nel settore delle pulizie, coinvolti lo scorso 29 gennaio nell’operazione denominata “Clean Up” con l’accusa di bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati dalla Guardia di Finanza beni e denaro per 650 mila euro, l’intero capitale sociale e i beni aziendali di 3 società per oltre 1 milione e 700 mila euro.
Vincenzo Abbate è difeso dagli avvocati Roberto Mangano, Antonio Atria e Cettina Coppola; Liborio è difeso dall’avvocato Marco Giunta. Coinvolta nelle indagini (ma non colpita da provvedimento cautelare) la madre che era formalmente a capo della società dal 2016.
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