Riscossione Sicilia, sospesa una dipendente: è accusata di peculato e autoriciclaggio
Una dipendente di 40 anni di Riscossione Sicilia Spa è stata sospesa per un anno dai pubblici uffici, con l’accusa di peculato e autoriciclaggio: secondo la Guardia di Finanza, si sarebbe appropriata di circa 163 mila euro, che avrebbe incassato da contribuenti e società con la promessa di potere aderire in tal modo a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle relative pratiche. Il provvedimento è del gip di Palermo.
Ottenuti i pagamenti, per lo più in contanti ovvero a mezzo ricariche di postepay, l’indagata non avrebbe effettuato alcun versamento per la gestione delle posizioni debitorie dei contribuenti.
Tra i soggetti danneggiati figura anche una congregazione religiosa e una cooperativa che gestisce una comunità alloggio per famiglie svantaggiate e donne vittime di violenza e maltrattamenti. All’indagata sono stati sequestrati un immobile nel centro di Palermo, due autovetture di recente immatricolazione, disponibilità finanziarie ed è stato anche disposto il blocco su un quinto dello stipendio, come previsto dalla legge.