Palermo, Varrica (M5S): “Bugie di Musumeci sul cantiere di viale Regione”
Il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica, critica aspramente la visita del presidente della Regione siciliana Musumeci al cantiere di viale Regione a Palermo. Per Varrica sarebbero state dette troppe bugie.
“Quando chi amministra, recandosi appositamente in un cantiere, rilascia delle dichiarazioni non vere le opzioni sono due: o non si è informati sull’argomento o si vuole deliberatamente distorcere la realtà per fini di propaganda. In entrambi i casi testimonia mediocrità”
“Apprendo dalle agenzie – dichiara Varrica – che secondo Musumeci la Regione, pur non avendo alcuna responsabilità, sarebbe intervenuta a febbraio 2022 per sbloccare lo stallo del cantiere in viale Regione Siciliana, che avrebbe assicurato il finanziamento e che lui in persona, insieme a Lagalla, sarebbe riuscito a strappare all’impresa la conclusione dei lavori entro fine settembre”.
“Il ritardo di anni è legato al rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione che aveva portato ad uno stallo totale fino a giugno 2021, interrotto su mia iniziativa allorquando convocai un tavolo tra il Commissario per il dissesto idrogeologico e il Comune, proponendo la convenzione e portando le risorse nazionali necessarie a seguito di mio emendamento in Parlamento. Queste parole sono testimoniate da atti che Musumeci potrà ottenere dai suoi uffici”.
“In sintesi – continua Varrica – la Regione era corresponsabile di questo intervento, non ha avuto alcun approccio proattivo nello sbloccare la vicenda, ma ha dato seguito alle pressioni, alle iniziative e alle soluzioni del sottoscritto. Non ha garantito alcun finanziamento (della cui individuazione mi sono fatto carico) e non è riuscita a strappare alcunché all’impresa (che qualche giorno fa mi aveva addirittura garantito una chiusura dei lavori ad agosto)”.
“Mi sembra ci sia poco da esultare. Come Istituzioni dovremmo solo vergognarci per questi ritardi e riaprire silenziosamente la strada. Sarebbe meno del nostro dovere”, conclude.
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