Pescherecci sequestrati, l’ambasciatore a Tripoli: “I nostri marittimi stanno bene”

“I nostri marittimi stanno bene”. L’annuncio sul loro stato di salute arriva dall’ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, che è intervenuto in videoconferenza alla rassegna sull’economia del mare “Blue Sea Land” di Mazara del Vallo per dare aggiornamenti sulle loro condizioni. I marittimi – riferisce l’ambasciatore “vengono regolarmente seguiti da un medico. Le medicine sono sempre state consegnate. Non vi è nessun problema di salute” o “di alcun altro genere” e sono “in una situazione che non è di promiscuità” con detenuti.

Dopo settimane di attesa giungono dunque delle notizie sui 18 pescatori (8 mazaresi, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi), dopo che i loro due pescherecci sono stati trattenuti in Libia, nonostante – sottolinea l’ambasciatore – non vi è stata ancora “alcuna formalizzazione” di accuse. Alla domanda se i marittimi saranno processati, Buccino ha confermato che “al momento non vi è ancora alcuna formalizzazione”. E, incalzato da un moderatore (“quindi ancora non c’é niente di sicuro”) si è limitato a replicare: “Stiamo ancora aspettando”.

In attesa di soluzioni concrete per risolvere la questione, prosegue l’impegno dei familiari nel chiedere interventi rapidi e si rinnovano gli appelli. E con questo spirito si terrà domani, alle 21, un momento di veglia e di preghiera con i familiari e aperto a tutta la città di Mazara del Vallo (Tp) per esprimere vicinanza e affetto, nella parrocchia San Lorenzo. A presiedere la veglia sarà il vescovo monsignor Domenico Mogavero. L’invito a partecipare è stato rivolto all’amministrazione ma anche all’Imam della moschea di Mazara del Vallo, Ahmed Tharwa: tra i 18 marittimi sequestrati ci sono anche tunisini che da decenni abitano in città.

“La drammatica situazione dei 18 marittimi dei due pescherecci della marineria mazarese “Antartide” e “Medinea” si fa sempre più complessa e difficile – spiega il vescovo – sono ormai trascorsi 50 giorni dal sequestro in acque internazionali, considerate unilateralmente zona economica esclusiva dalla Libia dal 2005. Tutti gli sforzi del governo italiano per giungere alla liberazione dei marittimi e dei pescherecci fin qui non hanno raggiunto alcun risultato. Le famiglie sono angosciate e, seppure con molta compostezza, fanno sentire la loro voce a Roma davanti al Parlamento e nell’aula consiliare a Mazara del Vallo”.

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