Ferrandelli e Forello: “Piano di riequilibrio? Numeri falsi. Il Ministero smentisce Orlando”
Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco alle amministrative di Palermo e Ugo Forello, consigliere del gruppo Oso candidato alle prossime amministrative, hanno convocato una conferenza stampa sul piano di riequilibrio del Comune che, secondo il candidato a sindaco, conterrebbe numeri falsati.
“Con oggi si chiude l’era delle bugie di Leoluca Orlando – afferma Ferrandelli -. Si è dimostrato vero ancora una volta quello che avevamo sostenuto in Aula: il piano di riequilibrio contiene numeri falsi e non verificati. Non lo dice Fabrizio Ferrandelli, ma il Ministero dell’Interno che, grazie alle nostre denunce, ha scritto ufficialmente a Sindaco e Segretario Generale chiedendo riscontro urgente su tutto quello che non torna nel documento presentato. Si tratta di una situazione gravissima che mette una pietra tombale sull’ultimo decennio amministrativo”.
“Abbiamo insediato una task force di esperti, coordinata da Ugo Forello che già ben conosce lo stato dei bilanci comunali (non come Lagalla che non sa neppure che il previsionale 2021 non è stato approvato) e sta già studiando un pacchetto di misure da varare nel corso della nostra prima giunta. Gli autori dello sfacelo stanno nella coalizione di Miceli. Mentre chi oggi sostiene Lagalla ha consentito che Orlando avesse i numeri in Aula. Sono tutti responsabili, hanno tutti le mani sporche su questa vicenda e la città non può avere continuità con chi ha favorito tutto questo sfacelo”.
“In particolare – aggiunge Ugo Forello -, il Ministero denuncia la mancanza di diversi elementi per raggiungere il riequilibrio, come ad esempio:
1) Le misure dell’incremento della riscossione dei tributi locali (TARI) – del circa 10% a partire dal 2022 fino al 25% a partire dal 2024 – di cui non c’è traccia e che costituirebbero, insieme all’addizionale Irpef, uno dei due fondamentali pilastri del piano. Anzi, secondo i dati della riscossione del primo trimestre 2022, si è registrata una preoccupante flessione del -8% del tasso della riscossione, con un Gap rispetto alle previsioni del piano di 18 punti percentuali.
2) L’approvazione della deliberazione sull’aumento dell’addizionale Irpef, la cui proposta, invece, è stata bocciato dal Consiglio Comunale.
3) La firma dell’accordo con lo Stato che, al momento, non solo non è stato definito ma non è stato nemmeno preventivamente approvato dall’organo consiliare.
4) Il credito di 111.076.500,00 € che la società Partecipata Amat reclama nei confronti del Comune di Palermo, non inserito del fondo rischi soccombenza che mina ulteriormente il sistema finanziario della città.
5) La mancata approvazione propedeutica e necessaria del bilancio di previsione 2021-2023 e 2022-2024.
“In poche parole ha concluso – si parla di un piano di riequilibrio che rappresenta un contenitore vuoto, sprovvisto, come da tempo avevamo denunciato, di misure concrete, veritiere e prudenziali che avrebbero dovuto garantire l’equilibrio di bilancio”.
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