Piazza del Parlamento si colora di verde, nasce il nuovo giardino culturale dinamico
(gm) Quando le Istituzioni producono bellezza è un piacere potere mettere le notizie in copertina. La Fondazione Federico II, ancora una volta, ha messo in piedi un’iniziativa utile per far conoscere e valorizzare il patrimonio storico e artistico che amministra, diventando quindi uno dei motori turistici di questa Regione piena di bellezze naturali. E non è un caso se anche oggi, come quasi ogni giorno, una folla di turisti era in coda per entrare a Palazzo dei Normanni.
A Piazza del Parlamento, incastonata tra Palazzo Reale, Villa Bonanno e il Cassaro, nasce “Passage to Mediterranean”, un giardino culturale dinamico ideato da un team di architetti paesaggisti e studenti dell’Università MEF di Istanbul che rappresenta la sintesi perfetta del dialogo tra culture e inserisce un elemento naturale su una piazza finora soffocata dall’asfalto. Con il linguaggio della botanica viene ribadita la centralità strategica della Sicilia nel Mediterraneo come incrocio di culture e popoli.
Il giardino dinamico è posizionato in asse con il portone del Palazzo Reale, con una struttura in ferro e corde che include un passaggio interno centrale e delle aiuole laterali. L’intera struttura è inserita in un disegno a forma di stella ad otto punte, simbolo del giardino federiciano. La forma rievoca la decorazione seriale della Cappella Palatina, patrimonio Unesco, e di Palazzo dei Normanni. Il numero otto segnò simbolicamente la vita e le scelte di Federico II. A riempire lo spazio interno è una vasta varietà di piante (circa 50 specie) della macchia mediterranea. Le punte della stella, in asse con il passaggio, sono rialzate con ghiaia bianca, come la struttura in ferro. Tutto il perimetro è realizzato in legno.
Questi passaggi costituiscono la prima fase del progetto che è stato interamente donato all’Assemblea regionale siciliana e alla Fondazione Federico II dalla Fondazione Radicepura: oggi sono state presentate le varie fasi del progetto. L’opera renderà la piazza fruibile e vivibile, regalando al visitatore del Complesso Monumentale di Palazzo Reale un’immersione nella natura e nell’arte. La presentazione di oggi cade, inoltre, nel giorno del primo compleanno dalla riapertura dei Giardini Reali, inseriti definitivamente nel percorso turistico di Palazzo Reale.
“Ho sempre guardato piazza del Parlamento e questo asfalto – ha sottolineato Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars – pensando a quanto fosse necessario e doveroso, nei confronti della storia del Palazzo e di tutto quello che rappresenta, riportare qui la natura. D’altronde il cemento non appartiene alle origini di Palazzo Reale. Fino a due anni fa piazza del Parlamento era al buio. Improvvisamente questo spazio si è aperto alla città, grazie ai lavori fatti all’interno del Palazzo, all’apertura del Portone monumentale e alla nuova illuminazione. Avere riaperto questo Palazzo e i suoi Giardini, insieme all’incontro con Mario Faro, ci regalano un altro tassello di questo straordinario percorso di rinascita culturale. Questo perché per noi il paesaggio e la natura sono forme d’arte”.
“Ciò che abbiamo fatto – ha spiegato Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – è aver trovato una nuova chiave di lettura sull’intero Complesso Monumentale; puntando su un rapporto di reciprocità tra i Giardini Reali e il Palazzo. Proprio in questo scambio sinergico e in questa continuità nasce il giardino culturale dinamico “Passage to Mediterranean”. Un allestimento dinamico, concettualmente e paesaggisticamente, che si inquadra nello stesso rapporto con il Palazzo. Una piazza, simbolo del Mediterraneo, che diventa cantiere dell’umanità dove le culture, differenti tra di loro, si incontrano e si fondono”.
“Le piante – ha detto Mario Faro, fondatore del Parco Radicepura – lanciano un messaggio di pace e uguaglianza per due motivi: in tutto il mondo parlano la stessa lingua, ovunque infatti vengono indicate in latino. Inoltre il myrtus siciliano è uguale a quello che trovi in Tunisia e il pistacia lentiscus è identico a quello che cresce in Libia. Le piante presenti in questo giardino fanno parte della cosiddetta macchia mediterranea. I paesaggisti turchi che hanno realizzato questo giardino hanno tradotto in botanica il concetto di dialogo e accoglienza”.