PO FSE Sicilia, all’evento annuale presenti anche gli assessori Lagalla e Scavone
Le buone prassi, il rafforzamento della capacità istituzionale e le nuove prospettive della programmazione 2021-2027 sono stati alcuni dei temi al centro dell’evento annuale del PO FSE 2014-2020 della Regione Siciliana. L’incontro, moderato da Claudia Salvi del FormezPa, è stato introdotto dai saluti di Paolo Montini della Direzione generale per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione Europea che ha sottolineato come “la sfida che ci troviamo di fronte è quella di adattare e definire la strategia del ciclo 14-20 alle nuova programmazione massimizzando i risultati raggiunti in questi sette anni”.
La prima sessione è stata dedicata ad un approfondimento che partendo “dalla consultazione pubblica arriva alla concertazione con il Partenariato economico e sociale” in tema di istruzione, formazione, inclusione sociale e occupazione. “Si chiude un sessennio e se ne apre uno nuovo. In materia di istruzione e formazione professionale il passaggio è segnato da una continuità– ha detto Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale – e da un rilancio su alcune azioni fondamentali: la lotta alla povertà educativa, l’inclusione degli studenti con diverse abilità e il potenziamento dell’occupazione attraverso una formazione professionale che guardi alle esigenze del lavoro e del mondo produttivo”.
Un bilancio della programmazione 14-20 lo ha fatto anche Antonio Scavone, assessore regionale alla Famiglia, politiche sociali e lavoro. “Un grande lavoro che ci ha impegnato in questi anni – ha detto Scavone – e che ha portato risultati lusinghieri nell’inserimento socio-lavorativo di soggetti in esecuzione penale (oltre 20 milioni di euro impegnati), nella formazione di assistenti familiari (oltre 10 milioni euro), al mondo della disabilità con 25 interventi dedicati (oltre 16 milioni di euro), alle donne vittime di violenza con l’apertura di oltre 50 tra sportelli di ascolto, case rifugio e case segretate e alla lotta alle dipendenze con oltre 2 milioni investiti. Le risorse del Fondo sociale europeo sono state poi fondamentali anche per contrastare gli effetti della pandemia: sono stati 390 i Comuni siciliani sostenuti con 30 milioni, interamente rendicontati, destinati all’acquisto di beni di prima necessità, al pagamento delle utenze e alle locazioni domestiche”.
Al centro della seconda sessione, invece, le azioni messe in campo dalla Regione Siciliana, grazie anche al contributo delle risorse europee, per una più efficace regolamentazione e una migliore governance degli uffici regionali e per l’ammodernamento e la revisione degli assetti organizzativi e gestionali degli uffici giudiziari siciliani con l’intervento di Mariano Sciacca, presidente della sezione fallimentare e imprese del Tribunale di Catania che ha sottolineato come, grazie al progetto “Nuovi percorsi” ci sia stato un cambio di passo alla Corte d’appello di Catania con l’apertura del primo ufficio “Innovazione e sviluppo organizzativo” destinato a seguire e gestire fondi europei e a creare una reale sinergia tra tutti gli stakeholders coinvolti con creazione protocolli d’intesa.
A concludere i lavori Patrizia Valenti, Autorità di gestione del PO FSE Sicilia. “I risultati raggiunti nella programmazione 14-20 sono molto soddisfacenti – ha detto -. Abbiamo attivato azioni innovative come l’Avviso 33 che ha rivolto la formazione alle reali esigenze delle aziende: è un’esperienza che ripeteremo e che intendiamo replicare con nuovi bandi di questo genere e grande rilievo merita il lavoro fatto dagli Its nel formare risorse che servono realmente al mondo del lavoro”.
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