Prima l’arresto per mafia, poi la depressione: 53enne ennese si impicca nel carcere di Terni

Era detenuto nel carcere di Terni, ma dopo il rifiuto della richiesta di scarcerazione si è tolto la vita impiccandosi. E’ deceduto così un uomo di 53 anni di Enna (M.R. le iniziali), che era detenuto in attesa di giudizio dopo essere stato arrestato il 21 aprile scorso.

L’uomo, insieme ad altre 30 persone, era stato accusato a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, danneggiamenti e traffico di stupefacenti.

Fu arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Caput Silente” e da tempo era caduto in depressione manifestando fragilità psicologica. Il suo difensore legale aveva quindi chiesto che fosse scarcerato per “incompatibilità del regime carcerario con le sue condizioni di salute”.

Il soggetto era detenuto da 11 mesi ma, una volta respinta l’istanza dal collegio penale del tribunale che aveva chiesto di poter controllare in maniera più attenta il suo quadro clinico, si è tolto la vita nella notte tra domenica e lunedì.

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