Provenzano incontra Anci Sicilia: “Ok al rilancio del Sud ma non può fare tutto lo Stato”

Giornata palermitana per il ministro del Sud Giuseppe Provenzano che ha partecipato al consiglio regionale di Anci Sicilia, alla presenza del coordinamento dei giovani amministratori. Il presidente dell’Anci Leoluca Orlando, soddisfatto dell’incontro, ha ringraziato il ministro per la disponibilità alla concertazione.

“Chiediamo la istituzione di un tavolo Stato-Regione-Autonomie locali – ha detto Orlando – che possa essere un luogo di confronto sulle problematiche d’interesse degli enti locali visto che la Regione ha competenza esclusiva in materia di ordinamento delle Autonomie locali. Abbiamo necessità di trattare temi fondamentali come spopolamento delle aree interne, gestione dei rifiuti, del personale precario della pubblica amministrazione, la riscossione dei debiti di dubbia esigibilità, il Patto per il Sud e la necessità di infrastrutture, uscendo dalle, purtroppo consuete, logiche emergenziali”.

Il ministro Provenzano, al termine dell’incontro, ha spiegato che “nel piano per il Sud abbiamo inserito un metodo per mettere subito in campo le risorse disponibili per gli enti locali, rafforzando per esempio l’assistenza tecnica e provando a superare il modello di esternalizzazione con criteri spesso opachi di selezione di consulenti che non si sporcano le scarpe. Vogliano riformare l’Agenzia per la coesione territoriale, dalla fase della progettazione, che è il vero limite dei comuni, fino alla fase finale”.

“Ci deve animare il principio di leale collaborazione istituzionale – ha proseguito Provenzano – ma ciascuno deve assumersi le responsabilità sulla base delle proprie competenze: nessuno può allargare le braccia dicendo non posso fare più nulla. Non si pensi che oggi si debba chiedere tutto allo Stato, così come prima prima si chiedeva tutto a mamma Regione. Il rilancio del Sud e della politica di sviluppo territoriale passa da un rinnovato rapporto con gli enti locali, se il livello degli investimenti pubblici è crollato è dovuto ai tanti problemi che i comuni sono costretti ad affrontare”.

“Con l’azione intrapresa dal ministro Boccia – ha aggiunto il ministro – si sta superando la logica degli accordi bilaterali attraverso la definizione di una cornice generalizzata: si parla di perequazione e livelli essenziali delle prestazioni. In Cdm ho ribadito la priorità di fissare questi livelli, a garanzia dei servizi che spesso i comuni non sono nelle condizioni di offrire. Non difendo il Sud in questa partita ma i grandi pilastri della cittadinanza come sanciti nella Costituzione. Questa è la discussione che stiamo affrontando”.

Rispondendo poi alla richiesta del sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro di un commissario dello Stato per una soluzione definitiva al problema dei rifiuti nell’isola, Provenzano ha detto: “”Dobbiamo creare quei tavoli in cui trovare soluzioni a problemi che sono complessi in Sicilia: la logica non può essere un commissariamento generalizzato della Sicilia, perché significherebbe la sospensione della vita democratica e non penso che sia una prospettiva che qualcuno stia cercando. Il compito principale è uscire dall’emergenza, il ricorso a continui salvataggi non fa che avvitarci a questa logica di emergenza”.

Categorie
politica
Facebook

CORRELATI