Razza: “Possibili restrizioni nei Comuni con un numero di vaccinati inferiore al 60%”
La Regione siciliana potrebbe valutare l’ipotesi di imporre restrizioni nei Comuni dell’Isola dove il numero dei vaccinati sarà inferiore al 60%.
Lo ha rivelato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente televisiva Sky Tg24.
L’obiettivo è quello di favorire la vaccinazione dei cittadini anche alla luce dell’ordinanza della Regione che ha sollecitato l’attivazione di centri vaccinazione in ognuno dei comuni della Sicilia che hanno un numero di vaccinati inferiore al 60% del campione.
Razza ha parlato della disponibilità di circa 850 posti in terapia intensiva. “I numeri vengono trasmessi con tabelle al ministero della Salute, e viene anche condiviso con lo stesso Ministero il criterio per l’individuazione di questi posti letto. In Sicilia abbiamo ricoverato in terapia intensiva, e solo con il coronavirus, oltre trecento persone contemporaneamente. Oggi siamo a numeri molto diversi e abbiamo fatto una scelta: in questo momento non abbiamo riconvertito gli ospedali che prima erano stati riconvertiti perché non vorremmo dimenticarci di tutte le altre patologie. Servono strumenti come le cure domiciliari, ma serve soprattutto l’idea di dover utilizzare la protezione del vaccino”.
L’assessore ha poi parlato dell’eventualità di rendere obbligatorio il vaccino per gli over 50. “È una decisione che lo Stato deve iniziare a valutare. Personalmente ho detto che in alcune fasce d’età l’introduzione dell’obbligo vaccinale è un’assunzione di responsabilità da parte dello Stato, e forse sarebbe anche più utile del Green pass”.
Razza ha anche sottolineato che nel mese di agosto sono stati ricoverati per Covid a Palermo 42 bambini di età inferiore ai 10 anni. “Questi contagi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono dovuti a contatti familiari, favoriti in un ambito familiare dove non c’era la vaccinazione”.
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