Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana e assessore per l’Economia, ha commentato con positività la nuova impostazione del Recovery Plan ma non ha risparmiato qualche critica, soprattutto sulla mancanza del Ponte sullo Stretto nel piano.
“Di sicuro – afferma in un’intervista per il Giornale di Sicilia – c’è una nuova attenzione al Sud. Lo dimostrano la riserva di fondi per la svolta digitale, per la scuola, per molte aree a cominciare da quella che punta al recupero del divario di cittadinanza. È chiaro che servirà una seconda fase di confronto tra governo centrale e Regioni per distribuire queste risorse”.
Armao, però, critica l’assenza nel piano del progetto per il Ponte sullo Stretto, infrastruttura ritenuta necessaria dal governo Musumeci: “È un’opera che si poteva prevedere e che, a giudizio della giunta, resta centrale per la crescita della Sicilia. E si poteva fare di più anche per superare la marginalità creata dalla condizione di insularità della Sicilia e delle sue isole minori, che costano 6 miliardi alla popolazione”.
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Recovery, Armao: “C’è nuova attenzione al Sud, ma il Ponte sullo Stretto…”
Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana e assessore per l’Economia, ha commentato con positività la nuova impostazione del Recovery Plan ma non ha risparmiato qualche critica, soprattutto sulla mancanza del Ponte sullo Stretto nel piano.
“Di sicuro – afferma in un’intervista per il Giornale di Sicilia – c’è una nuova attenzione al Sud. Lo dimostrano la riserva di fondi per la svolta digitale, per la scuola, per molte aree a cominciare da quella che punta al recupero del divario di cittadinanza. È chiaro che servirà una seconda fase di confronto tra governo centrale e Regioni per distribuire queste risorse”.
Armao, però, critica l’assenza nel piano del progetto per il Ponte sullo Stretto, infrastruttura ritenuta necessaria dal governo Musumeci: “È un’opera che si poteva prevedere e che, a giudizio della giunta, resta centrale per la crescita della Sicilia. E si poteva fare di più anche per superare la marginalità creata dalla condizione di insularità della Sicilia e delle sue isole minori, che costano 6 miliardi alla popolazione”.
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