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Reddito di cittadinanza: 127 denunciati, tra loro anche ‘fedelissimi’ di Messina Denaro

Sono in totale 127 (tra falsi nullatenenti e soggetti in odor di mafia) le persone scoperte dalla Guardia di Finanza di Trapani e accusate di incassare indebitamente il reddito di cittadinanza. Le posizioni illecite sono state comunicate alle Procure di Trapani e Marsala e segnalate all’Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico illecitamente percepito. Simulando lo stato di indigenza – dicono gli inquirenti – avrebbero indebitamente percepito somme di denaro per circa 1,2 milioni di euro.

La lista dei finti poveri col reddito di cittadinanza è lunga: c’è il giocatore seriale che vince al poker online 546mila euro in un anno (il limite massimo di introito è 12 mila euro) e chi ha un patrimonio di oltre un milione di euro. Ci sono imprenditori che sarebbero vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro, come Salvatore Angelo (già condannato per mafia) o Vito Russo. Nella lista risultano anche familiari di condannati che hanno omesso di segnalare i precedenti dei congiunti che, per legge, impediscono di incassare il reddito.

Ma non solo. Le indagini hanno accertato che alcuni indagati hanno dichiarato di essere disoccupati mentre, nella realtà, svolgevano un’attività lavorativa in “nero”; altri hanno omesso di indicare nelle domande di essere titolari, oltre alla prima casa, di altri beni immobili per un valore superiore alla soglia di legge di 30mila euro. Caso eclatante quello di un uomo di Castelvetrano, con immobili per oltre un milione.

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