Rifiuti, Amenta (Anci Sicilia): “Situazione insostenibile, i costi sono triplicati”
Spaventa la situazione rifiuti nei Comuni siciliani. Anci Sicilia parla di “un’ulteriore crisi sistematica” a causa l’impossibilità di poter conferire i rifiuti indifferenziati delle province di Catania, Siracusa e Messina.
L’impianto della Sicula Trasporti è infatti saturo e l’impianto della Società Impianti SRR CL4 oggi è chiuso a nuovi conferimenti. Sarebbe disponibile quello della Catanzaro Costruzioni in Calabria “per 2000 tonnellate settimanali – prosegue Anci -. Con la conseguente lievitazione dei costi, passati dai 107,74 euro a tonnellata per l’impianto della Sicula Trasporti, ai 160 euro a tonnellata per il conferimento in altre discariche regionali, ai 240 euro a tonnellata per il conferimento del 25% dei rifiuti in discariche al di fuori della Sicilia, fino a oltre 370 euro a tonnellata richiesti oggi per poter conferire i rifiuti in discariche extra regionali da reperire nel territorio nazionale”.
Paolo Amenta, vice presidente di Anci Sicilia dichiara che la “situazione non più sostenibile dai Comuni. Si registra così l’impossibilità a conferire nell’impianto della SRR CL4 mentre in quello della Catanzaro Costruzioni si possono trasferire appena 2000 tonnellate settimanali”.
“Significa che è necessario un’ulteriore riduzione di conferimenti di 400 tonnellate al giorno, passando da 8400 a circa 6000 tonnellate, per un conferimento medio giornaliero di 800 tonnellate, regolamentato dall’ordine progressivo di arrivo dei camion sino al raggiungimento della quantità stabilita. Gli altri Comuni, pertanto, stando così le cose, si ritroveranno i rifiuti per strada, salvo non vengano individuate discariche fuori dalla Sicilia, lungo il territorio nazionale, dove il gestore può portare i rifiuti dei nostri Comuni, con i costi più che triplicati che ci ha indicato”.
Amenta chiede di aprire un tavolo di confronto e di prendere immediatamente atto della situazione visto che i Comuni avranno difficoltà nel reperire i soldi necessari. “Non si possono far pagare ai cittadini triplicando le tariffe della TARI. Qualcuno, dalla Regione allo Stato, devono assumersi la responsabilità di dirci come fare, non possono stare in silenzio”, conclude.