Rifiuti, Pd e M5S “riscaldano” i motori: “Riforma gattopardesca, una presa in giro”

La riforma del piano regionale dei rifiuti, incardinata la settimana scorsa all’Ars, arriva in Aula (dibattito da mercoledì) e l’atmosfera politica si scalda.

Il gruppo parlamentare del Pd all’Ars sentenzia. “La riforma dei rifiuti proposta dal governo regionale è gattopardesca, finge di cambiare tutto per non cambiare nulla”. È questa la posizione espressa dopo un incontro che si è tenuto nella Sala Mattarella, a Palazzo dei Normanni, fra i deputati regionali del PD e sindaci, amministratori ed organizzazioni sindacali del settore.

“È stato un confronto utile e costruttivo con chi ha davvero il polso della situazione sul territorio – ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo – siamo d’accordo con i sindaci, questa riforma non risolve uno solo dei problemi che abbiamo di fronte”. La proposta del governo, secondo il PD, rischia di creare contraccolpi anche sull’occupazione.

“A questo proposito – dicono i deputati PD – proponiamo di modificare la parte della riforma che prevede la messa in liquidazione delle attuali SRR per creare nuovi enti di gestione, e di prevedere invece l’adeguamento delle società esistenti attraverso modifiche agli statuti. In questo modo – aggiungono i deputati PD – si garantirebbe l’occupazione del settore e si eviterebbe di scaricare sui Comuni, e dunque sui cittadini, i debiti delle società”. Tra le proposte di modifica avanzate dal Pd al piano presentato dal governo vi è la riduzione del numero degli Ato a cinque, rispetto ai nove previsti.

Anche il Movimento 5 Stelle è piuttosto critico. “Assistiamo all’ennesima presa in giro del governo regionale nei confronti dei cittadini. Il presidente Musumeci nell’ultima seduta d’Aula, chiedeva ai gruppi parlamentari un confronto sulla riforma dei rifiuti. E’ trascorsa una settimana e nessuna comunicazione è arrivata da Palazzo d’Orleans, quindi domani prenderà avvio la discussione generale senza che vi sia stata alcun confronto. Prendiamo atto di questa ennesima chiusura da parte del Governo. Manifesteremo la nostra ferma opposizione ad un disegno di legge che non produrrà alcun risultato positivo per la Sicilia. Se il presidente della Regione vuol prenderci in giro, abbia l’intelligenza di farlo con tempistiche degne della più elementare logica”.

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