Scandalo Covid, tre posizioni da approfondire: spunta anche il nome di Renato Costa

L’inchiesta sulla presunta falsificazione dei dati Covid della Sicilia è destinata ad allargarsi con il trasferimento del fascicolo da Trapani a Palermo (Procura competente per territorio) dopo gli interrogatori di garanzia, che si svolgeranno venerdì. Ci sarebbero infatti altre tre persone – attualmente non indagate – sui cui è necessario svolgere ulteriori approfondimenti.

I nomi dei tre soggetti in questione sono il commissario per l’emergenza Covid a Palermo Renato Costa (che avrebbe lungamente discusso con la Di Liberti in una conversazione intercettata e – che secondo il gip – sarebbe stato “consapevole” della prassi di “diluire” i dati pregressi) e i due dipendenti dell’Asp di Palermo, Roberto Gambino e Giuseppe Rappa (a cui la Di Liberti si sarebbe più volte rivolta).

La Procura intanto accusa l’ex assessore Razza di falso (“che di solito è funzionale ad altro” dice il procuratore Agnello) ma l’avvocato di Razza, Enrico Trantino, la respinge al mittente (“Ho forti dubbi sulla configurabilità del reato”, afferma). Il legale annuncia inoltre che a breve il suo assistito parlerà sia ai magistrati competenti per territorio, cioè quelli di Palermo, che ai giornalisti nell’ambito di una conferenza stampa.

Inoltre, l’assessore regionale alla Funzione Pubblica, Marco Zambuto, ha annunciato che la dirigente generale arrestata, la dott.ssa Maria Letizia Di Liberti, “con decorrenza dalla data della misura cautelare che la riguarda, è obbligatoriamente sospesa dal servizio in applicazione delle vigenti disposizioni. Il provvedimento, unitamente all’avvio del procedimento disciplinare, sarà adottato quando sarà notificata l’ordinanza che, ad oggi, non è stata trasmessa agli uffici”.

SMARTPORT, L’AUTORITÀ DI SISTEMA DELLA SICILIA OCCIDENTALE PRONTA ALLA SFIDA DEL RECOVERY FUND

DATI SICILIA COVID, ORA É FARSA: “C’È STATO UN ERRORE”

IL BOLLETTINO NAZIONALE DEL 31 MARZO 2021

Categorie
attualità
Facebook

CORRELATI