Scuola, il PD a Musumeci: “Screening in ritardo, ennesimo pasticcio del governo”
“Perché questa azione è stata decisa con tanto ritardo, ed avviata solo all’ultimo momento?“. Questa la critica mossa dal capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo ed il parlamentare regionale Nello Dipasquale (componente della commissione Cultura e Formazione) sulla gestione della campagna di screening anti-covid per le scuole elementari e medie da parte della Regione.
Gli esiti saranno presi in considerazione in vista del ritorno in presenza delle attività didattiche (fissata al momento per il 18 gennaio), ma la campagna di screening terminerà un giorno prima (il 17 gennaio). Lupo e Dipasquale sottolineano: “Perché non è stato dato il giusto peso alle iniziative parlamentari con le quali avevamo segnalato questa situazione per tempo? Siamo di fronte all’ennesimo pasticcio nella gestione dell’emergenza Covid in Sicilia targata Musumeci-Razza, in questo caso con responsabilità anche da parte dell’assessore all’Istruzione Lagalla – aggiungono Lupo e Dipasquale – si va avanti all’insegna dell’improvvisazione anche in un settore come quello scolastico già messo a dura prova dall’emergenza Covid”.
Sulla vicenda i due deputati regionali hanno presentato una interpellanza all’Ars (firmata anche dagli altri deputati del gruppo PD). Nell’interpellanza gli esponenti del PD chiedono di sapere:
– se non si ritenga la nota sopracitata tardiva, sebbene gli interroganti ne abbiano sollecitato anzitempo la necessità, e se non si ravvisi realisticamente l’inefficacia relativamente all’obiettivo di determinare, così come stabilito per il 18 gennaio, uno screening dettagliato e funzionale alla ripresa in tempo utile delle attività didattiche in presenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado;
– quali ragioni hanno impedito all’Assessore all’Istruzione di confrontarsi operativamente nel merito delle questioni sin qui sollevate nella V Commissione legislativa Cultura e Formazione allo scopo di rendere più funzionali e partecipate le scelte da adottare;
– se e quali iniziative urgenti si intendono adottare per garantire in misura adeguata personale sanitario all’interno degli istituti per una veloce effettuazione dei tamponi senza incorrere in situazioni di rischio per il contagio e se non ritenga necessario a tal fine predisporre l’assistenza diretta e dedicata dalle Usca.
COVID PALERMO, FOCOLAIO IN UN REPARTO DEL “CIVICO”
UFFICIALE, SICILIA ZONA ROSSA DA DOMENICA 17 GENNAIO
IL NUOVO DPCM DEL PREMIER: COSA SI PUO’ FARE E COSA E’ VIETATO