Scuole, sindacati e studenti: “Che fine hanno fatto i fondi per la messa in sicurezza?”
“A che punto è la programmazione dei lavori, prevista per rendere le scuole sicure, in base alle disposizioni anti Covid?”. É la domanda posta dal segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, con i sindacati provinciali degli edili di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e Rete degli studenti medi di Palermo, che chiedono garanzie sul ritorno in classe degli studenti (spesso in aule troppo piccole per garantire il distanziamento) e sull’uso dei fondi a disposizione per Palermo e provincia, 17 milioni di euro, messi a disposizione dalla scorsa estate con il “Decreto agosto”.
“Se non dovessero arrivare risposte, sindacati degli edili e studenti andranno insieme in piazza a manifestare per la sicurezza delle scuole – dicono Piero Ceraulo e Anna Agolino, coordinatrice della Rete degli studenti di Palermo – Avevamo anche chiesto di dare risposta all’emergenza scolastica utilizzando i beni confiscati. Tema che a parole interessa tutti ma che non riesce a trasformarsi in realtà”.
Sindacati e studenti hanno scritto una lettera al sindaco della città metropolitana Leoluca Orlando e agli uffici della direzione edilizia scolastica, sollecitando la costituzione del tavolo territoriale per il monitoraggio degli interventi e per la corretta applicazione del protocollo di sicurezza dei lavoratori del settore costruzioni, sottoscritto il 9 luglio scorso dal ministero dell’Istruzione, il ministero delle Infrastrutture, Anci e Upi, e Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
Il Tavolo territoriale congiunto per l’avvio dei cantieri e la messa in sicurezza delle scuole ancora non si è costituito: “Abbiamo chiesto di essere convocati a stretto giro, considerando lo stato di degrado in cui versa la maggior parte degli edifici scolastici e il fatto che è la seconda nota che inviamo e non abbiamo ricevuto ancora nessun riscontro – aggiunge il segretario Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Siamo in ritardo. Il tavolo si deve costituire nel più breve tempo possibile. Gli adeguamenti avrebbero dovuto già essere fatti, avrebbero portato una boccata d’ossigeno ai lavoratori del settore delle costruzioni. Questa volta il problema non è il reperimento delle risorse ma la spesa di queste risorse. Gli interventi di messa insicurezza saranno dedicati a 129 edifici che ospitano scuole di II grado, per una popolazione di circa 60 mila studenti, che rappresentano il 2,26 per cento del totale degli alunni”.
La Rete degli studenti, che nei giorni scorsi è scesa in piazza con dei sit-in assieme a genitori e insegnanti sull’argomento sicurezza degli istituti scolastici, ha firmato la lettera assieme ai sindacati degli edili: “Ad oggi ci rendiamo conto che mancano gli spazi per stare in classe e noi studenti non possiamo continuare a seguire le lezioni in scuole che non riescono a garantirci il giusto spazio per il distanziamento – dice Anna Agolino, coordinatrice della Rete degli studenti di Palermo, studentessa del liceo Umberto I – Specialmente in questo periodo complesso in cui il rischio di contagi è alto, questa condizione mette a rischio la salute di migliaia di studenti. La scuola deve essere uno spazio sicuro per la nostra formazione, non un motivo per cui dover scegliere tra diritto allo studio e diritto alla salute”.
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