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Scuole superiori in Sicilia, verso la chiusura in presenza. I sindaci: “Rinviamo la ripresa”

Scuole superiori aperte o scuole chiuse? C’è un consulto ai vertici della Regione con gli assessori Razza e Cordaro e i componenti del Comitato tecnico scientifico che sembra portare a una chiusura della scuola in presenza, almeno per le prossime settimane, anche in considerazione della non rassicurante situazione dei contagi che anche oggi, giorno dell’Epifania, sono nuovamente aumentati.

Una riunione in cui sono stati valutati tutti gli elementi utili per prendere la decisione e che fanno pendere la bilancia dalla parte della chiusura delle scuole, che si troverebbero “costrette” a proseguire laddove è possibile con la didattica a distanza. Se ne parlerà ai massimi livelli istituzionali, probabile una decisione entro domani, giovedì 7 gennaio. Già l’assessore al ramo aveva deciso di differire l’apertura in presenza all’11 gennaio. Ora la nuova pausa di riflessione.

In questo contesto anche il sindaco di Palermo Orlando, presidente dell’Anci, spinge per la chiusura delle scuole e rilascia dichiarazioni abbastanza nette. “La scuola è importante, certamente, ma non possiamo per questioni di principio provocare una strage. Lo stesso vale per le attività economiche per le quali torniamo a chiedere interventi adeguati. Non è inoltre accettabile continuare a bloccare la capacità dei Comuni di rendere servizi essenziali per vincoli e limiti di spesa che altri paesi europei hanno sospeso e che in Italia continuano a essere vigenti. Non sono tollerabili impuntature di burocrazie di Palazzo che sembrano vivere fuori dalla attuale realtà. Se è emergenza si adottino provvedimenti di emergenza che tutti gli altri paesi europei hanno già adottato. Non vi è più tempo da perdere”.

Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, dice: “Il quadro di incertezza delle valutazioni del governo nazionale nazionali congiuntamente ai dati non propriamente confortanti della diffusione dell’epidemia in Sicilia e in provincia di Catania, fanno ritenere necessario lo slittamento almeno a fine mese della data per il rientro in classe degli studenti di secondo grado. Nel presupposto che la tutela della salute debba avere assoluta priorità, confortato dalle tante sollecitazioni di cittadini e operatori della scuola e tra queste la Consulta provinciale degli studenti e la Uil etnea, come sindaco e come padre di ragazzi in età scolare, seppure a malincuore, reputo assolutamente opportuno rinviare questo momento di ripresa delle attività scolastiche”.

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