Sea Watch 3, parlano i finanzieri: “Non ha fatto nulla per evitarci, poteva schiacciarci”
“Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci”.
Questo il racconto dei finanzieri che erano a bordo della motovedetta che questa notte ha tentato di impedire alla Sea Watch di attraccare nel porto di Lampedusa, rischiando lo scontro tra le due imbarcazioni. Sulla motovedetta erano presenti il comandante, il direttore di macchina, il motorista e due radaristi. “Da bordo – aggiungono – ci hanno detto ‘spostatevi’ e hanno continuato la manovra di avvicinamento”.
Solidarietà alla Guardia di Finanza è stata espressa da Roberta Pinotti, responsabile politiche per la Sicurezza della segreteria nazione del partito: “Esprimo la nostra vicinanza e solidarietà alla Guardia di finanza e all’equipaggio della motovedetta speronata dalla nave SeaWatch, che ha dovuto fronteggiare una situazione di altissima difficoltà e pericolosa. Al di là delle nostre valutazioni negative sulle azioni politiche, sugli atti legislativi e suoi toni scomposti del Ministro degli interni, che ha agito per alzare la tensione e non per risolvere i problemi, noi siamo a fianco dei nostri operatori che assolvono quotidianamente al proprio dovere con professionalità e umanità. È lampante che la nave SeaWatch sia stata usata dall’Esecutivo in maniera spregiudicata per sviare l’attenzione dai pesantissimi fallimenti del governo, economici e nella gestione stessa della questione migratoria. La solita inaccettabile strategia mediatica che in maniera spregiudicata gioca con la vita delle persone”.
Per Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: “L’atto criminale della Sea Watch è raccapricciante. La nave poteva uccidere dei militari della Guardia di Finanza e a bordo c’erano dei politici italiani. Una condotta inaudita. Potevano essere coinvolti in una strage di militari italiani impegnati a difendere la legalità. Non bastano gli arresti domiciliari per la comandante. Tutti i membri della Sea Watch vanno arrestati”. “I clandestini sbarcati vanno allontanati subito dall’Italia – ha aggiunto Gasparri – per dimostrare che l’illegalità non vince. Bisogna chiedere conto all’Olanda, che dà la propria bandiera a dei pirati e alla Germania, nazione in cui è stata costituita Sea Watch. Questa organizzazione aiuta i trafficanti di clandestini e quindi partecipa a un’attività criminale. Questa organizzazione ha aggredito le nostre forze dell’ordine e quindi va messa al bando. I politici che erano a bordo mentre potevano essere uccisi da quella nave dei militari italiani, hanno compiuto un atto vergognoso, di vero e proprio tradimento della nazione italiana”.
Infine, c’è anche il commento del ministro Danilo Toninelli: “La situazione di pericolo è stata creata ad arte violando la legge della navigazione internazionale e anche la legge dello stato italiano da parte dell’equipaggio della Sea Watch. Siccome siamo in uno stato di diritto la legge va rispettata, e di conseguenza è giustissimo il fermo applicato nei confronti del capitano della nave”.