Sea Watch 3, Salvini: “Capitana non processata? Pronto decreto di espulsione”
“Ho seguito ora per ora, minuto per minuto quello che è successo stanotte a Lampedusa: fortunatamente nessuno si è fatto male ma si è rischiato il morto, si è rischiato il disastro”.
Così, su Facebook, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando di “atto criminale” compiuto dalla Sea Watch, che “ha cercato di schiacciare contro la banchina del porto una motovedetta della Guardia di Finanza, di stritolarla”.
“Mi auguro – ha aggiunto il vicepremier – che venga convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete, e che poi verrà processata, altrimenti è già pronto un decreto di espulsione con destinazione Berlino”.
La ‘Sea Watch3’, allontanata (per non creare problemi ai collegamenti aerei e marittimi) dal porto di Lampedusa, è ora sotto sequestro probatorio eseguito dalla Guardia di finanza, provvedimento che dovrà essere convalidato.
Impossibile, secondo quanto si apprende, per il prefetto di Agrigento procedere al sequestro amministrativo previsto dal Decreto Sicurezza bis e non soltanto perché appunto la nave della Ong tedesca è già sotto sequestro, ma perché il Dl prevede, per fare scattare il sequestro amministrativo, la recidiva. Ma il decreto legge è entrato in vigore il 15 giugno.
Intanto, la capitana ha incassato il commento farevole di Giuseppe Sala, sindaco di Milano: “Quando sin arriva a questi punti si è veramente andati oltre, perché obiettivamente quelle persone rischiano la vita. Trovo veramente disdicevole che ce la si prenda con 40 persone. […] In questo caso la capitana l’ha fatto per salvare delle vite umane. Ma non elaborerei tanto sulla capitana, che ha fatto quello che riteneva di fare, che ha fatto il suo dovere e che si è presa i suoi rischi. Ma ciò deve portare a una riflessione. Ne parlavo ieri con il ministro degli Esteri, che tra l’altro ha pubblicamente dichiarato che i porti libici non sono sicuri”.