Sea Watch 3, Unhcr all’Europa: “Fare sbarcare i migranti dalla nave Ong”
L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, “in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, sollecita gli Stati europei a richiamarsi ai principi di umanità e compassione” e a consentire al gruppo di migranti da otto giorni a bordo della Sea Watch di sbarcare.
L’appello arriva dopo che dieci persone sono state evacuate a Lampedusa per ragioni mediche lo scorso fine settimana.
“Otto giorni dopo essere stati salvati dalla nave della ONG, Sea Watch 3, un gruppo di 43 persone, tra cui tre minori non accompagnati, rimangono bloccate in mare e hanno urgente bisogno di un porto sicuro”, afferma l’Unhcr in una nota.
“L’Europa – ha dichiarato Vincent Cochetel, Inviato Speciale UNHCR per il Mediterraneo Centrale – ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione dell’architettura legale che sorregge il diritto internazionale in materia di asilo”.
“È giunto il momento di invocare quella storia gloriosa di assistenza alle persone in fuga da guerre, violenza e persecuzione, e di permettere ai rifugiati soccorsi di scendere a terra in sicurezza”.
“Il soccorso in mare – ha aggiunto la nota – è una tradizione secolare e un obbligo che non si esaurisce tirando le persone fuori dall’acqua. Un salvataggio può essere considerato completo una volta che i passeggeri hanno raggiunto la terraferma in un porto sicuro. Discussioni più ampie sugli Stati che dovranno accogliere il gruppo dovrebbero essere rimandate a dopo che sarà assicurata la sicurezza delle persone soccorse”.
L’UNHCR ha ribadito, infine, “che nessun porto in Libia può essere considerato sicuro in questo momento e che nessuna persona soccorsa nel Mar Mediterraneo dovrebbe essere riportata in quel Paese” e ribadisce la necessità di “sforzi rinnovati per sviluppare un approccio regionale alla gestione del soccorso nel Mediterraneo e del successivo sbarco”.