Sequestrata la Mare Jonio, indagato l’equipaggio. Salvini: “Ciao ciao”. Bartolo lo attacca
La “Mare Jonio”, la nave della Ong Mediterranea Saving Human, è di nuovo al centro della cronaca e del dibattito politico. La nave è stata infatti posta sotto sequestro preventivo, così come notificato alle ore 20.45: a confermarlo è la stessa Ong via Twitter. Indagato il comandante.
La Guardia di Finanza, si apprende da fonti del Viminale, dopo esser salita a bordo avrebbe rilevato alcune irregolarità e proprio per procedere il sequestro è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. I componenti dell’equipaggio, che ieri hanno soccorso 30 migranti a largo della Libia, sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si tratta di un atto dovuto dopo la segnalazione fatta dalla Finanza. La Procura di Agrigento deve valutare però, alla luce della ricostruzione delle modalità del salvataggio e della situazione politica e di sicurezza in Libia, se ci siano stati profili di reato.
Sferzante il commento del ministro Salvini su Twitter: “Ultimo viaggio per la nave dei centri sociali Mare Jonio: bloccata e sequestrata. Ciao ciao”. Il titolare del Viminale posta poi una foto della nave e di Luca Casarini, ex leader dei centri sociali del nord est e ora attivista e capo missione di Mediterranea, con la scritta “sequestrata”.
Un “atto per tentare di fermarci”, hanno commentato da “Mediterranea”, sottolineando che “nessuna notifica” è stata fatta all’equipaggio e “nessuna irregolarità” è stata riscontrata dalla Gdf sulla nave. “Il Viminale annuncia il sequestro – scrive la Ong su twitter – curioso che lo faccia via stampa prima che a noi. Il sequestro è un atto per tentare di fermarci ma l’importante per noi è che le persone siano salve. l’unico crimine è far morire la gente in mare o in Libia”.
“Mi risulta che la nave Jonio non entrerà a Lampedusa da nave libera – ha detto il ministro Salvini –. Non voglio portare via il lavoro ai magistrati. Io faccio il ministro dell’Interno e garantisco la sicurezza ai cittadini. Mi risulta che a bordo ci siano stati gli uomini della Finanza e che abbiamo fatto i rilievi del caso. Tutto questo è stato sottoposto all’autorità giudiziaria. Aspetto la soluzione positiva di questa vicenda”.
A Salvini replica subito Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa candidato da indipendente alle europee nelle liste del Pd – Siamo Europei. “Salvini trovi un nuovo bersaglio, la sua propaganda non attacca più. A breve inizieranno le operazioni di sbarco e naturalmente il nostro ambulatorio è pronto ad accogliere e assistere i 30 migranti a bordo. Bene ha fatto Mediterranea a non rivolgersi alla Libia, come suggerito ieri sera dal Viminale, e a dirigersi verso Lampedusa”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si dice comunque informato e d’accordo con il suo vice. “Circa la vicenda della nave Mare Jonio ci siamo sentiti con Salvini e siamo d’accordo sul sequestro, la nave era stata già diffidata, ora si faranno le verifiche”.
E anche Luigi Di Maio ha teso la mano verso Salvini: “Esiste un problema sicurezza in Italia: non sono il ministro dell’Interno ma sono a disposizione per dargli una mano a migliorare le condizioni di sicurezza di questo Paese. Le decisioni che sono state prese come sempre sono di tutto il governo. La cosa positiva è che questa nave è stata sequestrata un’altra volta, spero che si arrenda e smetta di girare nel Mediterraneo, facendo una serie di azioni che evidentemente hanno qualcosa che non va”.
Anche il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia appoggia la posizione del Governo: “La nave Mare Jonio va fermata una volta per tutte. Non svolge un’opera di soccorso umanitario ma promuove l’attività dei trafficanti di clandestini, come facevano molte Ong prima che l’intervento, sollecitato da Forza Italia nella passata legislatura, non ne bloccasse l’attivismo con un regolamento che fu approvato all’unanimità dalla Commissione difesa del Senato. Approfittando anche del caos e del disordine, questo attivismo finisce per incoraggiare i trafficanti di persone, la cui turpe attività va stroncata. Pertanto c’è da augurarsi che ci sia determinazione a tutti i livelli, non soltanto di governo ma anche della magistratura, per impedire che questa attività prosegua. Servono interventi immediati ed efficaci”.