Sicilia, il “campo largo” si… restringe: primarie del centrosinistra in bilico
Le annunciate dimissione di Mario Draghi, dopo la “sfiducia” dei Cinquestelle al Senato, potrebbe mettere a repentaglio le primarie del cosiddetto “campo largo” siciliano per la designazione del candidato del centrosinistra, ammesso che ancora esista. A contendersi la palma sono, come noto, Caterina Chinnici (Pd), Claudio Fava (Centopassi) e la contiana Barbara Floridia. Un patto che potrebbe saltare, anche se a livello nazionale il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, sta facendo il triplo salto mortale affinché i grillini rientrino nell’alveo del governo Draghi.
Una manovra disperata per evitare che le “primarie” siciliane saltino. Si dovrebbero svolgere il 23 luglio, ma in una settimana può accadere di tutto. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, si augura che alla partita possano partecipare Azione, Italia viva e +Europa. Un augurio che fa rima con scarsa convinzione. E’ noto a tutti che né Calenda né Renzi intendono allearsi con i Cinquestelle dove la confusione regna sovrana.
Beppe Grillo sembra avere rinunciato a teleguidare il suo movimento, mentre Giuseppe Conte non sa più che pesci prendere. Benché siano trascorse ormai 24 ore dalla negazione del voto di fiducia al premier Draghi, ancora non ha fatto dimettere ministri e sottosegretari che gli sono rimasti fedeli. Probabilmente, è la solita manfrina di chi vuole mantenere un piede in due staffe.
Per non parlare dei danni che il non voto di fiducia sta provocando alla nostra economia: ieri la Borsa ha perso ben 3,50 punti, lo spread è tornato a galoppare, in uno scenario che da un lato rischia di bloccare il Pnrr e dall’altro fa perdere credibilità all’Italia sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina. A parte la riconquistata credibilità italiana a livello internazionale.
Il Movimento Cinquestelle si è rivelato per quello che tutti sapevano, una forza politica improvvisata che ha fatto della “decrescita felice” il suo motto: ovvero, tutti più poveri anziché tutti più ricchi. Neanche Carlo Marx aveva osato a spingersi così in basso, poiché auspicava che i lavoratori fossero tutti più ricchi.
MORTO IL BIMBO DI 4 ANNI INFETTATO DA UN BATTERIO IN OSPEDALE: APERTA UN’INCHIESTA
RANDAZZO (M5S): “LAGALLA? ENTRO IL ‘FESTINO’ DOVEVA NOMINARE GLI ASSESSORI COMUNALI”
REGIONALI, FAVA: “MUSUMECI? HA SBANDIERATO SOLO I SUCCESSI. NON HA DETTO NULLA SUI DISASTRI”