Sicilia, illegittima la legge sugli appalti. Cracolici: “Qualcuno deve dimettersi”
La Corte Costituzionale, con la sentenza numero 16 dell’11 febbraio, ha dichiarato illegittima la legge regionale 13 del 19 luglio 2019 in materia di appalti.
Il Consiglio dei Ministri aveva impugnato la legge nella parte dove si erano modificate le modalità di gara e i metodi di aggiudicazione dei lavori pubblici. Secondo il Governo, anche per le Regioni a Statuto Speciale vige la competenza esclusiva statale in materia di appalti, con impossibilità delle singole autonomie regionali, in questo caso la Sicilia, di prevedere delle regole diverse in materia di procedura di gara e criteri di aggiudicazione.
“La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge regionale sugli appalti – dice il parlamentare regionale del Pd, Antonello Cracolici – . Mi auguro che colui che dai banchi del governo regionale ha gettato nel caos la Sicilia creando un grave danno alle imprese ed al funzionamento della pubblica amministrazione rassegni le dimissioni”.
Duro anche il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo. “La solita leggina in salsa siciliana è stata bocciata nettamente. E’ l’ennesimo flop del governo Musumeci che, senza scrupoli, pensava di lucrare il voto di qualche piccolo imprenditore edile. Un governo che anziché risolvere i problemi genera confusione, contenziosi e risarcimenti del danno. Mandando letteralmente in tilt il sistema, le stazioni appaltanti, i comuni e le imprese. Il Pd ha votato contro in commissione ed in Aula all’Ars, lamentando l’evidente illegittimità della norma”.
Di diverso avviso l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. “Prendiamo atto della sentenza della Corte Costituzionale che ricolloca la competenza nella disciplina dei pubblici appalti in capo allo Stato. Sapevamo, quando abbiamo avviato il contenzioso, che il giudizio aveva margini stretti, ma valeva la pena farlo per il merito della questione, nonché nel rispetto dello spirito dello Statuto siciliano. In questo anno e mezzo, la norma voluta da tutte le Associazioni datoriali ha comunque sortito il positivo effetto di comprimere i ribassi praticati dalle imprese. Questo ha portato al beneficio di lavori aggiudicati con un ragionevole utile di impresa, scongiurando il rischio che offerte troppo al limite potessero incidere sulla qualità delle opere. Altro elemento essenziale: sono state espletate circa duecento gare con un contenzioso ridotto praticamente a zero. Qualcuno, prima di commentare, dovrebbe studiare o comunque approfondire meglio l’argomento. Il Governo Musumeci, come naturale, darà applicazione al dettato della Corte”.