Sicilia in zona gialla, stop alle tavolate al ristorante. Coldiretti: “Danni per tutti”

La Sicilia si appresta a diventare la prima regione in “zona gialla”. Nuove restrizioni sono all’orizzonte e la principale riguarda la ristorazione: sono vietate, infatti, le tavolate nei 23 mila ristoranti, trattorie pizzerie e agriturismi dell’Isola nel pieno della stagione turistica con il limite massimo dei quattro posti a sedere per tavolo tra non conviventi.

Coldiretti guida la protesta: “Il passaggio in zona gialla, oltre a rendere obbligatorio di nuovo l’uso di mascherine all’aperto ad eccezione dei bambini sotto i sei anni e di chi fa sport, prevede un massimo di 4 persone per tavolo sia al chiuso che all’aperto anche per le feste e i ricevimenti, compresi i matrimoni che tradizionalmente si moltiplicano a partire dal mese di settembre. Il limite dei posti a tavola è una misura di sicurezza che ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani in vacanza ma pesa anche sugli incassi della ristorazione dopo le pesante perdite subite per i lockdown per la pandemia Covid”.

La necessità di mantenere almeno un metro di distanza tra i tavoli – precisa la Coldiretti – riduce drasticamente gli spazi disponibili per il servizio. Una misura che limita anche l’ospitalità turistica e costringe a separare le tradizionali comitive in piena estate in cui si cominciano a vedere gli effetti positivi dell’arrivo del Green pass sia per i turisti italiani che stranieri”.

L’impatto negativo si trasferisce a cascata sull’intera filiera con la riduzione di acquisti di prodotti alimentari e vino dalle aziende agricole ma anche di addobbi floreali con il contenimento del numero di inviatati o addirittura il rinvio delle cerimonie. Senza dimenticare che un terzo della spesa turistica per la vacanza in Italia è destinato all’alimentazione con il cibo che rappresenta per molti turisti la principale motivazione del viaggio”.

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