Sicilia, Ruggero Razza torna assessore regionale alla Sanità: adesso è ufficiale
Alla fine il presidente della Regione Musumeci ha accelerato i tempi e ha sfidato tutti i pareri contrari: l’avvocato Ruggero Razza torna assessore regionale della Salute dopo che si era dimesso perché indagato in un’inchiesta. Razza, peraltro, venne intercettato con quella frase sui “morti spalmati”, frase della quale ha più volte chiesto scusa. Una nomina che era nell’aria già da alcuni giorni e che era slittata per una serie di motivazioni politiche.
E’ evidente che la nomina farà salire il “termometro” del dibattito politico che già subito dopo la decisione del presidente Musumeci si è acceso.
“In queste settimane di interim – ha detto Musumeci – ho potuto toccare da vicino la qualità degli operatori della sanità siciliana, la loro abnegazione e l’impegno da tutti profuso nel corso di questi lunghi mesi di pandemia. Non mi hanno meravigliato gli appelli rivolti da molti operatori e rappresentanze sindacali, certamente non tacciabili di vicinanza con il nostro governo, che hanno chiesto di riprendere il percorso amministrativo avviato con l’assessore. Dal primo momento ho detto che le indagini giudiziarie e le responsabilità politiche devono essere separate, nel pieno rispetto per il lavoro della magistratura e dei princìpi che regolano la nostra vita democratica. Per questo ho insistito con Ruggero Razza affinché potesse riprendere il ruolo che gli avevo assegnato nel novembre del 2017. Ho fiducia che questa scelta possa contribuire positivamente a concludere un percorso amministrativo avviato in questi anni con i risultati che tutti conoscono.
LE REAZIONI: Il primo comunicato è quello di Claudio Fava, Centopassi, presidente dell’Antimafia regionale. “C’erano e ci sono molteplici motivi di opportunità che avrebbero dovuto suggerire a Musumeci di non procedere a decidere il ritorno di Ruggero Razza. Ma su queste evidenti ragioni ha prevalso la volontà di piegare l’interesse della Sicilia alle esigenze politiche del presidente della regione. Il tutto dopo aver lasciato, nei mesi più caldi della campagna vaccinale, l’assessorato e la macchina regionale senza una guida. Per Fava, “alla vigilia di una nuova stagione di nomine, unico vero collante del governo regionale, Musumeci doveva dimostrare di essere ancora alla guida di una coalizione che nei fatti non esiste più, con un governo che produce solo spartizione di poltrone e non un solo singolo atto nell’interesse dei siciliani.”
Il segretario regionale del Pd Barbagallo sostiene che “la staffetta Musumeci – Razza alla salute si chiude nel peggiore dei modi, nel giorno in cui si festeggia la Repubblica: il delfino è infatti tornato sulla tolda di comando dopo settimane di sussurri e campagne social abilmente orchestrate. Il Pd è sempre stato critico sulla gestione della sanità di Razza, a prescindere dall’indagine giudiziaria da cui gli auguriamo di uscire indenne. Sono decine gli atti parlamentari presentati per denunciare le inefficienze del sistema sanità in Sicilia voluto da Razza, di cui abbiamo anche chiesto la sfiducia nel suo primo mandato. Le nostre perplessità si sono rinvigorite durante l’interim di Musumeci che non si è mai degnato di venire all’Ars a rispondere e confrontarsi sulle falle registrate nella gestione dell’emergenza covid ma anche negli ospedali con interi reparti ordinari abbandonati a loro stessi, senza medici e poco personale sanitario. E’ solo una questione di potere e poltrone: la Sicilia affonda ma con ritorno di Razza Musumeci è contento, tutto il resto non conta”.
Durissimo anche il commento del Movimento 5 Stelle all’Ars con in testa il capogruppo De Caro: “La rinomina di Razza? Indecente: l’ennesimo atto di egoismo di Musumeci che mette in primo piano i propri interessi e quelli della sua ricandidatura davanti a quelli della salute pubblica e dei siciliani. Questo suo atto di arroganza conferma, ove c’è ne fosse bisogno, che quando il presidente si muove fa solo danni. Ci verrebbe da dire, meglio quando è in catalessi, come al solito. Premesso che l’assessore rientrante andava messo da parte anche prima dell’inchiesta della magistratura per la sua manifesta incapacità, tanto da fare presentare alle opposizioni una mozione di censura nei suoi confronti, non comprendiamo cosa sia cambiato dal momento delle dimissioni ad oggi. A questo punto ci chiediamo perché Musumeci le abbia accettate, facendo ora questa retromarcia che sa dell’ennesima beffa ai siciliani”.
Di diverso avviso il commento del collega di partito Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima all’Ars. “Il ritorno di Ruggero Razza alla guida dell’assessorato regionale alla Salute è certamente una buona notizia, non a caso auspicata in queste settimane da sindacati e operatori del settore. Ciò consentirà, infatti, di portare a compimento il percorso di riqualificazione e potenziamento della Sanità siciliana che dal suo insediamento ha già raggiunto tappe fondamentali, come la nuova rete ospedaliera, migliaia di assunzioni e stabilizzazioni, decine di cantieri negli ospedali e notevoli risultati nel contrasto a una terribile emergenza globale come il Coronavirus”.
IL BOLLETTINO DELLA SICILIA DEL 2 GIUGNO 2021