“Sicilia zona rossa unico rimedio”: Musumeci in conferenza stampa / VIDEO

La Sicilia in zona rossa e l’accordo sul disavanzo della Regione. Questi i due temi principali della conferenza stampa indetta a Catania dal presidente della Regione Nello Musumeci e che ha visto presenti anche il vice presidente Gaetano Armao (assessore all’Economia) e gli assessori alla Salute, Ruggero Razza e all’Istruzione, Roberto Lagalla. (IN VIDEO LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE).

ORE 10.51 – Musumeci sul disavanzo: “Abbiamo dovuto aprire gli armadi segreti e sono venute fuori realtà che non erano emerse nella loro effettiva dimensione. Il disavanzo è particolarmente consistente (quasi due miliardi) determinati da quasi un trentennio di… allegra gestione e disordine contabile. La pandemia ci ha costretto ad aspettare per tutto il 2020: ora l’accordo ci chiama ad ulteriori sacrifici. É un’amarezza perché paghiamo colpe non nostre, ma è un’opportunità per mettere in ordine i conti. Ne godrà chi verrà dopo di noi. Perché noi crediamo che l’autonomia sia non permissivismo ma responsabilità. Potremo finalmente consentire alla Regione siciliana di essere come diceva Piersanti Mattarella, ‘Una regione con le carte in regola’”.

ORE 10.59L’assessore Armao riassume i punti dell’accordo Stato – Regione: “Gli accordi con lo Stato non sono regali o prebende, ma riconoscimenti dell’autonomia speciale della Sicilia. Spalmare tale disavanzo in tre anni avrebbe portato al default, ma alla fine si è conseguito un importante risultato attraverso un leale e continuo confronto istituzionale. Con questo accordo potremo spalmarlo in 10 anni e avremo un’esenzione per quest’anno, cosa che ci permette di liberare 400 milioni nel bilancio 2021. Il bilancio potrà essere affrontato dunque con serenità”.

ORE 11.01 – Armao sui risparmi di spesa: “Parte del disavanzo si realizzerà attraverso i risparmi di spesa, crescenti ogni anno (a partire da 40 milioni quest’anno). Avremo anche una franchigia del 10%: l’obiettivo annuale del risparmio di spesa sarà dunque considerato raggiunto laddove sarà raggiunta la soglia del 90% del totale previsto”. Sulle partecipate: “Il governo Musumeci ha già intrapreso un percorso di razionalizzazione e continuerà a farlo. Riscossione Sicilia tornerà allo Stato e ci saranno la concentrazione Resais – Sas e quella tra Sicilia Digitale, Interporti e Parco scientifico e tecnologico”. Sul blocco al turnover: “É stato limitato al comparto, non sarà applicato alla dirigenza. Certamente ci sarà una riorganizzazione del personale”.

ORE 11.07 – Musumeci sulla zona rossa: “Le misure servono per ridurre l’impennata di contagi e ridurre la pressione sul sistema sanitario. É una decisione sofferta e a lungo meditato, non è una scelta dettata da spinte emotive. Abbiamo voluto conciliare la nostra esigenza di misure restrittive con le restrizioni del governo nazionale (che sono più morbide rispetto al primo lockdown). Temevano che il governo non condividesse questa esigenza, ma il ministro Speranza si è reso conto che la Sicilia zona rossa era l’unico possibile rimedio. Alla fine delle due settimane faremo i conti. Se i risultati non fossero soddisfacenti  prorogheremmo la zona rossa e introdurremmo ulteriori misure. E se il dato non dovesse convincerci chiuderemo anche le scuole elementari e le prime medie. Le scuole non sono il focolaio, ma dobbiamo impedire assembramenti. Tutto quello che serve per stabilizzare il dato epidemiologico sarà fatto. Ma le ordinanze vanno rispettate: se nessuno le rispetta e nessuno controlla, non andiamo da nessuna parte e costringiamo tutti ad enormi sacrifici”.

ORE 11.12 – “Ovviamente nessuno è mai contento. Ma noi tiriamo dritto perché ci mettiamo la faccia e ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte. Siamo una regione con il più alto tasso di contagi, ma anche una di quelle che ha fatto meglio i propri compiti sul fronte della campagna di vaccinazione.

ORE 11.18 – L’assessore Razza: “A chi pensa che la richiesta di zona rossa sia sproporzionata, dico che parla senza sapere di cosa parla. L’indice Rt nel suo massimo era già a 1,25 e ci sono stati circa 2.000 casi al giorno. Semplicemente si è anticipato di una settimana quello che si sarebbe comunque verificato la settimana successiva. Quasi tutti i distretti sanitari hanno superato la soglia dei 200 casi per 100 mila abitanti, alcuni anche la soglia dei 250 per 100 mila abitanti. Si resta al di sotto delle soglie di allerta sul fronte ospedaliero, ma ora i ricoverati sono più di 1.500. Anticipare la misura ha il doppio di valore di proteggere il sistema sanitario e quello produttivo, oltre a garantire un’adeguata campagna vaccinale nelle settimane a venire. E sottolineo che in tutto questo abbiamo cercato di garantire le cure a chi non è malato di Covid. Confido che le settimane appena trascorse e quello che ci aspettano permetteranno di ridurre i contagi”. Sui vaccini: “Abbiamo fatto uno sprint iniziale è vero, ma poi abbiamo fatto magazzino per garantire i richiami”.

ORE 11.29L’assessore Lagalla sulla scuola: “Mi è stato detto che la scuola è vita e sono assolutamente d’accordo. Ma sono preoccupato dalla necessità che questa vita scolastica prosegua nel rispetto delle regole e in sicurezza. Il governo regionale si è mosso con responsabilità, cautela e riferimento oggettivo ai dati. L’ordinanza regionale è coerente con il Dpcm. Non eravamo impreparati sul fronte del rientro a scuola: semplicemente l’ultima settimana è stata quella del nuovo temuto aumento dei contagi. I primi dati della prima giornata di screening (il 14 gennaio, ndr.) su elementari e medie ci dicono che ci sono mediamente lo 0,33% positivi. Dati che non si discostano da quelli registrati prima delle festività. Alcuni sparano alla ‘viva il parroco’, ma non si può prescindere dai dati oggettivi. Ora abbiamo 15 giorni per fare le dovute riflessioni per i restanti ordini e gradi. E laddove ci siano situazioni critiche, i sindaci possono emanare provvedimenti di chiusura (anche parziale) delle attività didattiche in presenza”.

ORE 11.43 – Musumeci ribadisce: “Dobbiamo prendere atto che i dati dei contagi sono preoccupanti. Se non ce ne rendiamo conto vuol dire che stiamo perdendo il senso della ragione e della solidarietà. Basta con dichiarazione strampalate, servono coesione, confronto e umiltà. Dobbiamo renderci conto che siamo in guerra”.

ORE 11.47 – Razza sui rallentamenti nelle consegne del vaccino Pfizer: “Le consegne erano state assicurate con giorni e date. Certamente le notizie ci preoccupano, ma le scorte per i richiami ci sono e laddove le dosi sono disponibili si proseguirà”.

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