stabilizzazione dei precari, parere del tar

Stabilizzazione dei precari, il parere del Tar accolto con entusiasmo dai sindacati

Il Tar di Palermo si è espresso sul delicato argomento della stabilizzazione dei precari che, per via di una diversa interpretazione tra Regione e Corte dei Conti, ha creato più di un problema ai Comuni disposti alla stabilizzazione del personale interno perchè sarebbe stata messa in discussione la legittimità delle stabilizzazioni dei precari se non supportate da altrettante assunzioni di esterni tramite concorso pubblico e con pari risorse.

Il Tribunale amministrativo (Cosimo Di Paola, presidente; Francesco Mulieri, primo referendario; Raffaella Sara Russo, referendario, estensore) ha affrontato la questione per un ricorso su un bando concorso del Comune di Palermo, ha sostenuto in sostanza che l’obbligo del concorso pubblico, con riserva di posti per esterni, non ricorre se ci sono evidenti ragioni di interesse pubblico. “Il principio del pubblico concorso, di cui è corollario quello del limite alla riserva di posti al personale interno, ammette deroghe ove queste non appaiano immotivate, ma sorrette da consistenti ragioni di interesse pubblico”, è scritto nel pronunciamento dei giudici amministrativi.

I sindacati esultano, ritenendo che la riduzione del fenomeno del precariato è una consistente ragione di interesse pubblico. Sebastiano Cappuccio, neo segretario generale della Cisl Sicilia, e
Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, ritengono che si tratta di una eventualità che il Tar sembra mettere da parte, ribadendo che la professionalità di questi lavoratori, acquisita in anni di lavoro con contratti a tempo determinato, non può essere sprecata e i diritti che hanno maturato vanno assolutamente riconosciuti, così come previsto dalle leggi nazionali e regionali. Ci auguriamo che questa sentenza riesca a fare luce sulla questione, così che i Comuni possano procedere con le stabilizzazioni dei precari. Il ruolo di questi lavoratori, infatti, è fondamentale per le amministrazioni, per mantenere e implementare la qualità dei servizi resi ai cittadini”.

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