Strage via d’Amelio, Martelli in audizione all’Antimafia regionale: “Quante omissioni…”

Lunga audizione in commissione regionale antimafia per l’ex ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli. A distanza di quasi 30 anni, sono stati affrontati i tanti misteri giudiziari e politici che scandirono il periodo delle stragi degli anni ’90, quando cioè Martelli era ministro in carica, con riferimento in particolare all’inchiesta sul depistaggio delle indagini sull’attentato di via D’Amelio.

E Martelli non ha risparmiato critiche e bordate dicendosi “turbato” al pensiero di tutte le omissioni nella tutela di Paolo Borsellino, soprattutto dopo la strage di Capaci che costò la vita al giudice Falcone, alla moglie e alla scorta. “C’è stata una catena di omissioni – ha detto l’ex ministro -, la storia della magistratura degli ultimi trent’anni è piena di contraddizioni, di sicuro c’erano lotte intestine”.

Martelli ha confermato che “fu accolta con soddisfazione la notizia che era stato individuata la persona che avrebbe potuto raccontare tutti i retroscena”: il riferimento è al pentito Vincenzo Scarantino, rivelatosi poi un falso pentito.

Martelli ha poi accennato alla trattativa Stato – mafia. “Non ho mai creduto in una trattativa, semmai sarebbe più corretto parlare di cedimento dello Stato”. Un altro accenno al giudice Falcone, che Martelli aveva voluto con sé a Roma: “Gli fu impedito di operare, fu bersagliato: prima dai corvi, poi da coloro che lo denunciarono al Csm”.

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