Superbonus, Confartigianato: “Troppe modifiche, a rischio 2 mila edili e il blocco dei cantieri”
Preoccupano le restrizioni alla cessione del credito per il bonus edilizia. Ma non solo. Anche fattori come il caro bollette e penuria di materie prime, oltre ad alcune problematiche quali l’assenza di figure professionali e la sicurezza sul lavoro. Confartigianato la definisce “una tempesta perfetta” quella che si è abbattuta sulla categoria attraverso il dl sostegni ter del Governo nazionale.
Questa mattina, nella sede di Palermo, la Confederazione di Confartigianato ha creato un “decalogo delle denunce” da presentare alle istituzioni. In particolare, si parlerà del Superbonus 110%, introdotto con il Dl “Rilancio” del maggio 2020, modificato 9 volte in 20 mesi. A rischio ci sarebbero circa 2 mila operai assunti grazie al superbonus in Sicilia.
Matteo Pezzino, presidente regionale di Anaepa Confartigianato, afferma: “È sicuramente condivisibile e doveroso l’intento del Governo nazionale di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica, ma limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali, non può essere la giusta soluzione”.
“C’è il concreto rischio di un blocco dei cantieri – prosegue Pezzino -. Le piccole imprese saranno a rischio liquidità con la paura di un fallimento di massa del comparto edile. Sono colpiti così gli imprenditori che hanno sempre operato nel rispetto delle disposizioni. Inoltre, è inevitabile una ripercussione sui nostri committenti che subiranno lo stop dei loro lavori, con i ponteggi montati a tempo indeterminato”, ha concluso.
Sebastian Carlo Greco ed Eleonora Bonanno, presidenti di Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania e dalla sua Fondazione, dichiarano: “Una norma inspiegabile, considerando che la cessione del credito ha permesso di rendere efficace il Superbonus e gli altri vantaggi fiscali”.
“Questa modifica si unisce ad altre disposizioni che rallentano il processo di rigenerazione del Paese – proseguono -, con gravi ripercussioni anche sulle attività professionali e sull’economia. Infatti gli istituti finanziari a breve non accetteranno più crediti perché saturi, con la conseguenza di utilizzare il “saldo a stralcio”, a discapito di committenti, professionisti e imprese che hanno già stipulato contratti”.