Termini Imerese, troppi imputati per l’aula di tribunale. Il giudice li convoca… al cinema
L’aula del Tribunale non può contenerli tutti, così il gip di Termini Imerese, Valeria Gioeli, è stata costretta a convocare gli 87 imputati nel cinema Eden, giorno 11 marzo. L’udienza preliminare riguarda l’inchiesta “Voto Connection“.
L’emergenza Covid ha chiaramente influito nella scelta del luogo; il cinema, infatti, è abbastanza ampio per contenere magistrati, imputati, avvocati, cancellieri e personale di polizia e dovrebbe consentire il distanziamento e il rispetto delle altre misure di sicurezza anti contagio.
Nel procedimento, che riguarda i voti di scambio, sono imputati, oltre all’ex deputato regionale del Pdl, Salvino Caputo, il fratello Mario, attuale parlamentare di Forza Italia, l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, e il deputato nazionale della Lega, Alessandro Pagano, oltre all’ex presidente della regione, Salvatore Cuffaro. Sono tutti accusati di avere cercato di condizionare il voto comunale nel paese a 30 chilometri da Palermo e le elezioni regionali che si sono svolte nel 2017.
A queste ultime consultazioni era candidato Mario Caputo, anche se – secondo la procura di Termini – il fratello Salvino, ex sindaco di Monreale e molto più noto come politico, avrebbe fatto credere di essere lui il candidato, per raccogliere più voti. Cosa che, secondo i magistrati dell’ufficio diretto da Ambrogio Cartosio, avrebbe costituito un inganno ai danni degli elettori, condizionando la loro libertà di voto.
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