Calogero Mannino

Trattativa Stato-mafia, il Pg: “Acquisire i verbali del neo pentito Bisconti su Mannino”

La procura generale ha chiesto alla corte d’assise d’Appello di Palermo di poter produrre i verbali di interrogatorio del neo pentito Filippo Bisconti nell’ambito dello stralcio del processo sulla c.d. trattativa Stato-mafia che vede imputato l’ex ministro Calogero Mannino (assolto in primo grado) con l’accusa di minaccia a Corpo politico dello Stato.

Il processo si svolge con il rito abbreviato: i giudici non hanno sciolto la riserva sull’istanza di sentire il neopentito e hanno rinviato al 22 luglio tale decisione, così come l’inizio della camera di consiglio e la sentenza, come annunciato dalla presidente della corte Adriana Piras.

Secondo quanto rivelato dal collaboratore di giustizia (arrestato a dicembre), il boss Rosario Lo Bue gli avrebbe confidato che l’ex politico era affiliato alla famiglia mafiosa di Agrigento. La procura ha messo a disposizione della corte i verbali chiedendo, qualora fossero acquisiti, la riapertura del dibattimento e l’esame del pentito.

In aula ha replicato l’avvocato della difesa, Grazia Volo, che oggi ha tenuto l’arringa difensiva: “Questa produzione significa che Mannino, all’età 80 anni, è ancora indagato. La difesa si oppone a qualunque richiesta di apertura dibattimentale non ritenendola attinente al capo di imputazione”.

“Questa produzione – ha replicato l’avvocato di Mannino Grazia Volo – significa che Mannino, all’età 80 anni, è ancora indagato. La difesa si oppone a qualunque richiesta di apertura dibattimentale non ritenendola attinente al capo di imputazione. Dal 1991, tra processi mediatici e giudiziari, Calogero Mannino è in servizio permanente di imputato, a combattere per dimostrare la propria innocenza. Questo processo comincia nel 2012, ci troviamo impelagati in questa vicenda per molti aspetti incomprensibile: un processo che sta in piedi, dal punto di vista del diritto, in maniera piuttosto incerta, debole e inconsistente”.

E ribadisce: “Ci sono state soltanto vagonate di carte, materiale informe, che sono state riversate nel fascicolo in primo grado: un disordine che si è riversato anche in appello. Mi permetto di definire uno scandalo intellettuale, oltre che ovviamente processuale, il fatto che la requisitoria di primo grado sia stata utilizzata dalla Procura generale nell’atto di impugnazione per l’appello”.

L’altro avvocato di Mannino, Carlo Federico Grosso, ha invece affermato: “Voglio affermare la totale estraneità dell’onorevole Calogero Mannino in riferimento a quanto gli viene contestato. I sette personaggi, tra cui Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso Vito, la giornalista Sandra Amurri, l’ex presidente della Camera Luciano Violante, l’ex boss e collaboratore di giustizia Giovanni Brusca, sentiti in seguito alla riapertura del dibattimento in appello, sono stati un flop totale. Si è cercato, da parte della pg, di tirar fuori il sangue dalle rape ma non vi è stato alcun elemento nuovo a supportare la tesi dell’accusa”.

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