Canicattì, “truffa con le ambulanze e l’associazione di volontariato”: sequestro di beni

La Guardia di finanza ha eseguito un sequestro preventivo di beni da quasi 3,8 milioni di euro nei confronti di due responsabili di una associazione di volontariato di Canicattì (Ag), operante nel settore sanitario con un servizio di trasporto con ambulanza. Nel sequestro sono comprese somme di denaro, 2 motocicli, 13 autoveicoli, tra cui due Suv, 9 immobili e l’intero capitale sociale di una società che gestisce tre attività di ristorazione.

L’accusa mossa dalla Procura di Agrigento è di truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale:  avrebbero beneficiato illecitamente finanziamenti pubblici erogati dall’Asp di Agrigento e dal ministero.

Il provvedimento di sequestro è scattato dopo un’ispezione fiscale dei militari presso la associazione “Sicania Soccorso” e l’omonima impresa individuale: secondo l’accusa, i due indagati – marito e moglie – sarebbero titolari (di fatto e di diritto) – di “un’attività d’impresa a fine di lucro, attraverso lo schermo giuridico di una fittizia associazione di volontariato dagli stessi gestita”.

La Procura li accusa di aver beneficiato di contributi pubblici per il rimborso di spese (stipulando convenzioni per l’assistenza ai malati tramite il servizio di trasporto), ma di non averli utilizzati e aver poi dirottato le somme di denaro accreditate dall’Asp nella disponibilità dell’impresa dei due indagati, con artifizi fiscali e falsa documentazione.

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