Un diabetico protesta per la mancanza dei sensori, “smetterò di iniettarmi insulina”
In Sicilia mancano i sensori per i microinfusori di insulina, si tratta di uno dei presidi medici che sono dati ai malati di diabete di tipo 1 e che permettono di rilevare ogni cinque minuti il carico glicemico e a rilasciare quella quantità di insulina per mantenere a livelli ottimali il glucosio nel sangue.
Lo dice, in uno sfogo sui social, un giornalista palermitano, Salvo Ricco, che si rivolge al Presidente della regione per risolvere al più presto la questione minacciando per protesta di non iniettarsi l’insulina, e quindi a rischio della vita.
“Caro Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, scrivo queste righe pieno di paura per ciò che sta accadendo ai diabetici siciliani, in special modo ai diabetici di tipo 1, come me, che hanno in dotazione il microinfusore. La nostra unica speranza si chiama insulina. La nostra vita è legata all’insulina. Ma per protesta smetterò di assumerla, mettendo a rischio la mia salute, perchè nel meccanismo di distribuzione dei presidi medici, a cominciare dal nuovo sensore collegato al microinfusore 670G, Il Guardian 3, qualcosa si è inceppato. A noi diabetici – aggiunge Ricco – non interessa chi sta sbagliando in questa storia, perchè qualcuno sta sbagliando, ma interessa solo che questa vicenda si concluda al più presto e che le farmacie tornino ad avere i sensori adatti a questi apparecchi moderni, paragonabili, pensi, a un quasi pancreas artificiale”
I microinfusori, rilevano attraverso i sensori, i livelli di glucosio e se è necessario iniettano l’insulina necessaria per mantenere la glicemia ai giusti livelli.
“Nei prossimi giorni – annuncia Ricco – per protesta, se non ci saranno sviluppi staccherò dal mio corpo il microinfusore, vanificando i progressi conseguiti negli ultimi due anni, che mi hanno permesso di non avere più le temute ipoglicemie. E mi spingerò verso qualcosa di ancora più grave: smetterò di assumere insulina, mettendo a rischio la mia salute”.
Sulla questione interviene il presidente della Commissione antimafia all’Ars, Claudio Fava: “E’ inaccettabile essere costretti a mettere a repentaglio la propria salute, e la propria vita, per avere chiarimenti sulla distribuzione dei sensori necessari al funzionamento dei microinfusori insulinici. Quanto denunciato oggi dal giornalista Salvo Ricco merita non solo la massima attenzione ma interventi rapidi per garantire ai siciliani, impegnati nella difficile convivenza con il Diabete, il diritto alle cure. Ci aspettiamo da parte del governo regionale interventi immediati per risolvere una situazione che, oltre ad essere paradossale, rischia di mettere in pericolo la vita di centinaia di nostri corregionali”.